Sigmund Freud. L'avventura dell'inconscio
«Il lavoro di costruzione dello psicanalista o, se si preferisce di ricostruzione, rivela un’ampia concordanza con quello dell’archeologo che dissotterra una città distrutta e sepolta o un antico edificio. I due lavori sarebbero in verità identici se non fosse che l’analista opera in condizioni migliori, sia perché dispone di un materiale ausiliario più cospicuo sia perché si occupa di qualche cosa che è ancora in vita e non di un oggetto distrutto»
Nel corso degli anni la psicoanalisi è molto cambiata, molti importanti contributi teorici e clinici si sono aggiunti in epoca post-freudiana; così come vanno continuamente cambiando le patologie e i contesti sociali nei quali dobbiamo operare.
E certo operare in una cultura segnata dalla superficialità e dalla fretta è sempre più difficile. Ma i paradigmi di Freud rimangono validi, e rimane valido l’impegno a trasmettere la matrice della psicoanalisi alle future generazioni, la fiducia in uno strumento prezioso e insostituibile, che talvolta - con lento, laborioso miracolo - può davvero cambiare la vita di una persona.
Basterà forse ricordare le parole che Thomas Mann pronunciò in occasione del suo ottantesimo compleanno: «Anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità».
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