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Nella morsa del ragno: la perversione della manipolazione

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on . Postato in Psicopatologia | Letto 8886 volte

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Recenti fatti di cronaca ci fanno riflette sul tema della manipolazione e su quanto siano importanti l’instaurarsi nella società di programmi di prevenzione e di aiuto alle vittime.

la perversione della manipolazioneÈ indispensabile far chiarezza e delineare chi è il manipolatore e come agisce sulla mente della sua preda.

Troppo spesso il desiderio di totale “fusione” con il partner, sotto il profilo emotivo, cerebrale e fisico, spinge la persona ad accettare qualunque cosa, pur di proteggere la personale “sensazione” di vicinanza all’altro. È bene ricordare che si può esser vicini ed intimi con l’altro, preservando la propria identità e la propria autonomia!

Alcune donne arrivano a sentirsi intrappolate in una rete in cui, sentono di aver perso progressivamente la stima di sé, parte della propria vitalità, le amicizie, tutti i propri interessi. Non per scelta, ma perché indotte dal partner, in cambio di un quieto vivere e, soprattutto, perché in balia della paura del rifiuto e dell’abbandono.

Quando si hanno queste sensazioni, il più delle volte, si ha a che fare con un manipolatore.

La manipolazione psicologica è un tipo di influenza sociale finalizzata a cambiare la percezione o il comportamento degli altri usando schemi e metodi subdoli e ingannevoli che possono anche sfociare nell'abuso sia psicologico che fisico.

P.Chapaux-Morelli e P. Couderc sostengono che un certo grado di manipolazione è presente in ogni relazione mentre per il manipolatore perverso, la manipolazione costituisce il perno di ogni sua interazione. È proprio la continuità nel tempo che conferisce alla manipolazione la caratteristica di perversione, poiché è l’unica modalità conosciuta per entrare in contatto con le persone.

Il manipolatore perverso usa la tattica della manipolazione in modo sistematico, fino a distruggere psicologicamente chi gli sta vicino. Modella a suo piacere e volere la personalità della sua partner, sottraendole ogni volontà, stima di sé, e voglia di vivere. La dipendenza affettiva ed economica, il deprezzamento, il ricatto, la denigrazione, la colpevolizzazione, l’invadenza della vita altrui sono le sue armi predilette.

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Il manipolatore è abilissimo nel far leva sul desiderio innato in ognuno di noi: quello di salvare da se stessi la persona che amiamo. Un errore in cui cadiamo facilmente è quello di volerci far carico dei problemi dell’altro con la presunzione di poterli risolvere al meglio. Agendo in questo modo faciliteremo il manipolatore che “non vede l’ora” di sollecitare il nostro sostegno, la nostra pazienza e il nostro amore. Purtroppo però saranno vani tutti i nostri sforzi, al manipolatore non interessa risolvere ma solo catturare la vostra attenzione ed esercitare potere su di noi!

Principali strumenti di manipolazione

  • Isolamento è infatti il primo passo con il quale inizia la manipolazione psicologica;
  • Il ricatto (affettivo e non) e le minacce: La coppia ha un codice interno che prevede un linguaggio implicito, per questo, molto spesso i ricatti sono impliciti. “Ti renderai conto di quello che stai facendo", "se mi amassi davvero non lo faresti" o "se facendo così avrai dei problemi non mi chiedere aiuto" sono classici esempi di ricatto emotivo;
  • Spalle al muro: è la tecnica che chiude il dialogo mettendo in evidenza le contraddizioni dei ragionamenti, manipolandoli in modo tale così da far passare l’altro come una persona incoerente e dalle idee poco chiare;
  • Denigrare: la denigrazione è un processo continuo e minuzioso, è la tendenza a criticare il partner fino a minarne l’autostima attraverso la restituzione di una immagine negativa di sé che con il tempo finirà per fare propria;
  • Colpevolizzare: la causa dei propri problemi viene sempre attribuita all’altro e se questo non decide di porvi rimedio viene sottoposto a minacce di vario tipo che confluiscono spesso nell’interruzione della relazione;
  • Le bugie e le lusinghe: quando arrivano complimenti e apprezzamenti in quantità e limitati nel tempo molto probabilmente il vostro interlocutore vuole ottenere qualcosa da voi. È fondamentale ricordare la differenza tra affetto e gentilezza, il primo è un sentimento profondo la seconda invece è un comportamento che non coincide necessariamente con un sentimento genuino.
  • Intromissione e invadenza: consiste nell’oltrepassare il limite dello spazio privato dell’altro attraverso comportamenti insistenti. Lo scopo è quello di acquisire notizie personali, oppure semplicemente di intromettersi in questioni, luoghi o situazioni che non gli competono.

La vittima

La vittima viene scelta per le sue qualità positive. Qualità che mancano al perverso e che, suscitano in lui un forte senso di invidia. Non potendo possedere queste doti decide di annientarle nell’altro.

Ci sono alcuni elementi che accomunano le persone che finiscono per giocare il ruolo di “vittima” la paura dell’abbandono, il desiderio di approvazione, una forte empatia, l’idealizzazione del partner.

L’emozione più forte che il manipolatore installa nella vittima è il senso di colpa, invece, il ricatto è l’arma più forte che si concretizza nella minaccia: “Se te ne vai mi uccido”. Ricordiamoci che mai nessun manipolatore si è ucciso!

Esistono tre fasi della manipolazione:

  • Incredulità: il manipolatore dice cose totalmente impensate al manipolato che questo non riesce a prendere sul serio. Si genera quindi confusione nella mente del manipolato che si pone domande come ad esempio: “è questo il vero lui?”;
  • Difesa: il manipolato sente il bisogno di doversi difendere in qualche modo. Tenta di convincere il manipolatore che le cose non stanno come dice lui e prova a fargli vedere le cose dal suo punto di vista. Si genera ossessività come a dire “so tutto di te”.
  • Depressione: questa è la fase più critica. Il manipolato si convince che il manipolatore ha ragione e si sente depresso e fallito per non riuscire a soddisfare le esigenze dell’idealizzato manipolatore. Il manipolato sente di essere sbagliato e di comportarsi in modo errato, poiché il modo giusto è solo quello del manipolatore.

Il meccanismo che si instaura è un vero e proprio circolo vizioso che porterà la “vittima” a percorrere un itinerario esistenziale che, attraverso fenomeni noti alla psicologia che vanno dalla «trappola della razionalizzazione» alla «dissonanza cognitiva », lo condurrà a compiere atti che, in condizioni di piene e autodeterminazione e consapevolezza, non avrebbe mai compiuto. Atti che possono sfociare nel gesto estremo del suicidio o dell’omicidio.

Spesso la donna viene accusata di debolezza, incapacità o addirittura di connivenza con il proprio manipolatore ma quali sono le ragioni che spingono le vittime che subiscono violenze a restare con il proprio partner?

Gli esperti, a tal proposito parlano dell’“Apocalisse emotiva”, cioè la paura, da parte della persona oggetto di manipolazione emotiva da parte del partner, di essere abbandonata, o disconosciuta o non approvata.

In queste persone è estremamente forte il desiderio di evitare una “esplosione emotiva” da parte dell’altro, solitamente caratterizzata da:

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  • Grida e insulti, fino ad arrivare a manifestazioni di aggressività fisica (rompere piatti, sbattere le porte, prendere a pugni il muro, lanciare oggetti o minacciare la vittima)
    • Offese che fanno leva sulle paure più profonde (a d es: sei davvero troppo gelosa-possessiva-insicura-sovrappeso ecc., non vali niente, sei insopportabile, sei come tua madre e così via. Ecc. )
  • Critiche distruttive (ad es: non sei capace di portare avanti una relazione sana; non sai prenderti cura dei bambini, non mi stupisco che litighi sempre con le persone, ecc.)
  • Inculcare dubbi ed insicurezze mettendo in dubbio le vostre percezioni, la vostra memoria ed il vostro senso di realtà (ad es: io non ti ho mai detto questa cosa, avevi promesso di fare tale cosa, possibile che non ricordi? Durante la cena, tutti hanno pensato che fossi ridicola, non te ne rendi conto? Ecc.).
  • Mutismo e distanza emotiva (punizione emotiva particolarmente efficace per far sentire non amata o colpevole la vittima)

 

Per approfondimento

  • La Manipolazione affettiva. A cura del Dottor Massimo Lattanzi, Dott.ssa Tiziana Calzone. Sintesi a cura di: Laura Cioci, Laura Salerno
  • La manipolazione affettiva nella coppia. Riconoscere ed affrontare il cattivo partner. Pascale Chapaux-Morelli, Pascal Couderc. Edizioni Psiconline
  • Manipolazione. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
  • Personalità e strategie del manipolatore perverso. A cura del dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta umanistico integrato a Roma
  • Riconoscere la manipolazione affettiva. Elementi per il riconoscimento della violenza psicologica e stalking. A cura dell’Associazione SpiegaLeAli.

 

(A cura della dottoressa Angela Chiara Leonino)

 

 


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Tags: narcisismo manipolazione manipolazione affettiva

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