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Pedofilia femminile: ultime considerazioni

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la donna che abusa e il bambino ferito. La cura possibile: strumenti per la valutazione delle abusatrici e terapie psicologiche proposte.

Pedofilia femminile ultime considerazioni

Esistono molteplici complicazioni di tipo psico-fisicho che emergono in conseguenza ad uno stupro subìto.

L'abuso provoca conseguenze devastanti sopratutto sul piano psicologico, che vanno dalle reazioni immediate a conseguenze negative e gravi a lungo termine.

Molto spesso il minore abusato rimane 'gelato' ed impaurito da come la figura di riferimento lo ha trattato con conseguente senso di confusione che il violato prova. Dal punto di vista cognitivo, emozionale e sociale la vittima non comprende da che parte orientare la sua 'esperienza' che terrà segreta fino a quando la realtà verrà palesata.

Non tutti i minori vittime di abuso riescono ad esporre a chiare lettere ciò che 'vivono' in conseguenza alla violenza subita anche a causa di una manipolazione che l'abusante applica ad ogni tipo di comunicazione con la vittima. Inserito in un meccanismo che non gli permette di giustificare il senso di privazione che sperimenta, il bambino si chiude in meccanismi di difesa che gli permettono di sopravvivere all'angoscia incontenibile.

In adolescenza lo stato psicologico delle vittime si manifesta spesso con disturbi della personalità e della sfera affettiva, disturbi della vita sessuale, disturbi psicosomatici e dell'adattamento.

Per quello che riguarda le conseguenze a lungo termine, esse possono comportare la comparsa di disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità multipla, disturbi borderline di personalità, inibizione sessuale, abuso di droghe ed alcol, comportamento suicidario e pedofilia.

Gli effetti negativi si protraggono nel tempo sino all’età adulta comportando oltre a quelli citati, comportamenti aggressivi e violenti. Inoltre c’è il rischio che chi è stato abusato, possa ritrovarsi ulteriormente coinvolto, come vittima, in relazioni sentimentali psicologicamente e fisicamente abusive.

L’età e le risorse individuali del bambino, l’identità dell’abusatore (più la parentela è prossima alla vittima, peggiori saranno le conseguenze del trauma subito) sono tutti indicatori del grado di distruttività dell’abuso sulla salute psichica del bambino. Fare previsioni nei singoli casi è molto complicato e, proprio per le capacità e le risorse dei singoli, situazioni che potrebbero far pensare a conseguenze peggiori potrebbero rivelarsi meno gravi di altre da cui ci si aspetterebbe al contrario quadri meno compromessi.

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LA CURA POSSIBILE

Alcune esperienze di psicoterapie obbligate di abusanti, hanno dimostrato che è possibile ottenere dei risultati anche senza un'iniziale piena motivazione della paziente.

È importante che l’abusatrice abbia la capacità di assumersi la responsabilità di quanto accaduto. Ammettere la realtà dei fatti, tuttavia, non è sufficiente per dare una decisiva svolta alle distorsioni da cui è stata segnata la relazione con la vittima. È importante che la madre oltre all’ammissione dell’abuso, ammetta di essere personalmente colpevole.

Dopo un'approfondita elaborazione di questi temi, nel caso di abuso intrafamiliare, si potranno valutare ed eventualmente rinforzare le possibilità residue della madre di riassumere il suo ruolo affettivo di madre buona. Riguardo all'intervento terapeutico delle donne che abusano è importante considerare che il problema della pedofilia è soprattutto un problema di natura psicologico-sociale. Molti sono gli strumenti a disposizione per la valutazione delle abusatrici, così come molte sono le terapie psicologiche proposte per il loro trattamento: la terapia comportamentale e cognitivo-comportamentale, la terapia analitica, psicodinamica e familiare.

A livello cognitivo comportamentale il terapeuta dovrebbe aiutare la donna a ricostruire gli aspetti più problematici della sua esperienza, in modo che giunga a vederla in modo diverso. Questo comporta per l’abusante integrare aspetti di sé prima inediti, al di fuori della consapevolezza, nell’immagine cosciente di sé. Per quanto riguarda la pedofila il terapeuta deve favorire il riordinamento della dinamica interiore che l’hanno condotta ad esprimere i suoi bisogni attraverso una condotta cosi violentemente distruttiva nei confronti di un bambino. Molte madri però non sono in grado di entrare in pieno contatto con i propri figli, di mettersi nei panni della vittima, di esprimerle empatia. Il sentimento di vergogna, infatti, rende improbabile sradicare pensieri irrazionali che pervadono le menti delle pedofile e molti psicoterapeuti avanzano l’idea di programmi di trattamento di tipo cognitivo-interpersonale volti a cambiare la gestione della vergogna da parte della paziente.

La psicoterapia mira ad accrescere l’autostima e l’empatia, la capacità di stare “normalmente” in un rapporto intimo: tutto ciò contribuisce a prevenire la ripetizione di altri crimini sessuali.

La terapia per la vittima di abuso può prevedere un modello integrato di intervento in quanto è molto comune che le difese messe in atto dal bambino siano molto rigide e difficili da scardinare. La componente non buona del genitore abusante è messa 'fuori' dalla visione reale che, in concomitanza con il senso di colpa crea una barriera molto potente atta a proteggere il mondo interno.

Le terapie che utilizzano le tecniche di gioco sono consigliate, affinchè attraverso la rappresentazione del gioco il bambino metta in atto la sua angoscia al fine di accettarla e gestirla insieme al terapeuta. È attraverso l'alleanza terapeutica che il bambino costruisce una buona fiducia che, accompagnata da affidabilità, disponibilità e comprensione permette al bambino di affidarsi e su di una base sicura poter 'lavorare'. Le parole chiave sono Sicurezza e Prevedibilità.

La problematica dell’abuso rimane importante e meriterebbe un' attenzione maggiore in considerazione delle sue conseguenze, anche in assenza d’una vera e propria violenza sessuale, che può essere messa in atto da uomini e da donne.

Bisognerebbe ascoltare le vittime di questi drammi prima che si trasformino in patologie spesso difficilmente risolvibili.

 

riferimento:

  • Pedofilia rosa. Il crollo dell'ultimo tabù di Loredana B. Petrone ed Eliana Lamberti. Magi Edizioni.
  • Abuso sessuale e dinamiche familiari di Margherita Giodano. Edizioni Psiconline.

 Di seguito riportiamo i link per leggere gli articoli sulla Pedofilia Femminile:

 

(a cura della dott.ssa Assunta Giuliano)

 

 


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Tags: vittime violenza sui minori pedofilia femminile donne abusanti

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