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Egocentrismo

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on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 33069 volte

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egocentrismoL’egocentrismo è l'atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri.

Una persona egocentrica non possiede la teoria della mente e non riesce a provare empatia con gli altri individui. La tendenza dell’egocentrico è di non mettersi mai nei panni dell’altro.

Esiste un periodo nella vita dove tutti siamo egocentrici, opportunamente. Si tratta della prima fase della vita di ogni individuo, dalla nascita fino a tre anni. L'egocentrismo è una caratteristica tipica del comportamento infantile, orientato a vedere il mondo con se stessi al centro e tutto il resto a cerchi concentrici, dove l'importanza sfuma in relazione alla distanza, per questo il termine egocentrismo.

Jean Piaget (1896-1980), psicologo e pedagogista svizzero, sosteneva che tutti i bambini piccoli fossero egocentrici, in quanto incapaci di differenziare il proprio punto di vista da quello altrui. Il bambino utilizza le informazioni a sua disposizione volte a soddisfare i suoi bisogni, come se avessero un valore assoluto, universale e improrogabile.

Quanto è soggettivo per un adulto diventa oggettivo per il bambino. Secondo Piaget il "linguaggio egocentrico", tipico dei bambini dai tre ai sei anni, è una forma di monologo abbastanza comprensibile dal punto di vista linguistico, ma inefficace sotto il profilo della comunicazione. Egli non si preoccupa che gli altri bambini comprendano il suo discorso ed è disinteressato a quello che dicono gli altri. Nei bambini sono fenomeni assolutamente normali. L'acquisizione della adeguatezza ed efficacia nella comunicazione è un percorso che richiede tempo e procede in modo graduale, in armonia con lo sviluppo cognitivo del bambino. Dovrà riuscire a considerare gli altri da punti di vista diversi dal suo. L'egocentrismo nel linguaggio del bambino si può rilevare quando viene utilizzata insistentemente la parola "io" (egocentrismo verbale) o nel monologo collettivo (ogni bambino continua il suo discorso, incurante delle parole degli altri).

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Il bambino, sempre secondo la teoria di Piaget, inizierà a superare il proprio egocentrismo con l'inizio del periodo delle operazioni concrete (dai 7 ai 12 anni). Da questo momento in poi, il bambino sarà in grado di porsi dal punto di vista altrui.

In psicanalisi, Freud descrisse l’egocentrismo come conseguenza di una ipertrofia dell’Es in cui l’individuo tende al soddisfacimento immediato delle pulsioni e degli istinti, senza tener conto dei limiti imposti dall’ambiente circostante e dei bisogni altrui, creando i presupposti per l’adozione di atteggiamenti antisociali e devianti.

Il linguaggio egocentrico si può ritrovare anche negli adulti, soprattutto in caso di stress prolungato o in situazioni di grande euforia. Nell’adulto l’egocentrismo, rappresenta il bisogno di sentirsi al centro di ogni situazione, compresa quella amorosa. L’essere egocentrico può far perdere amici, legami significativi e possibilità di crescita personale.

Se la persona si accorge di essere egocentrico, la buona notizia è che può iniziare a sviluppare compassione e legami sani.

 

Per approfondimenti:

  • mediazionefamiliaremilano.it;
  • Dizionario di Scienze Psicologiche a cura di Mauro Maldonato, edizioni Simone.

 

(A cura della dottoressa Daniela Scipione)

 

 


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