La sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie
Disturbo neurologico che colpisce la percezione visiva, associato a emicrania, crisi epilettiche o sostanze stupefacenti.
La sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie, comunemente nota anche come Sindrome di Tood o allucinazioni lillipuziane, indica un disturbo neurologico disorientante che colpisce la percezione visiva.
Tale Sindrome si caratterizza primariamente da distorsioni percettive che alterano le informazioni sensoriali rispetto a se stessi e al mondo esterno.
Il disturbo può essere temporaneo se associato ad emicrania, crisi epilettiche, tumori cerebrali o dall'utilizzo di sostanze stupefacenti e abuso di cocaina.
Origine del termine
La Sindrome venne descritta per la prima volta dal noto psichiatra Californiano John Todd, il quale, nel 1955, evidenziò, nella sua opera " Alcune allucinazioni tipiche dell'emicrania" come alcuni dei suoi pazienti, con gravi attacchi di emicrania o di epilessia, sperimentavano anche:
-Distorsioni tridimensionali e morfologiche: i soggetti vedevano e percepivano se stessi e gli oggetti in maniera sproporzionata rispetto alla grandezza reale;
-Distorsioni spaziale: le diverse distanze, tra soggetto e oggetti, venivano percepite in modo errato;
-Distorsioni temporali: per i soggetti il tempo sembrava scorrere in maniera più lenta, alterazione simile all’effetto generato dalle sostanze allucinogene. In questo caso i soggetti presentavano una sbagliata percezione della velocità, tanto da credere di essere in movimento anche da fermi.
Seppur scoperto dallo psichiatra Tood, la AIWS prende il nome dall’ opera di “Alice nel Paese delle Meraviglie,” scritta neel 1952 da Carroll.
Nel romanzo, l’autore racconta la storia di Alice, una bambina che, dopo aver ingerito un alcaloide, entra in un mondo dove vive esperienze fantastiche, relative soprattutto a dispercezioni che alteravano primariamente la dimensione del tempo e dello spazio.
Alcuni autori sostengono che lo stesso scrittore, soffrendo di emicrania, si sia ispirato alle sue personali sensazioni per il racconto del romanzo.
Sintomatologia
ll sintomo distintivo della sindrome è quasi sempre l'emicrania associato ad una fastidiosa alterazione dell'immagine del proprio corpo e degli oggetti.
Le allucinazioni associate alla sindrome vengono definite lillipuziane, perché gli oggetti possono apparire molto più piccoli (micropsia) o molto più grandi di quello che in realtà sono (macropsie)
Altri sintomi associati, ma meno comuni, possono essere: perdita del controllo degli arti, mancanza di coordinamento motorio, perdita temporanea della memoria e spesso si aggiungono sensazioni soggettive di dissociazioni come l’impressione di osservarsi dall’alto (depersonalizzazione) o che ciò che sta avvenendo non sia reale (derealizzazione).
In base alla gravità e all’insorgenza dei sintomi, possono essere individuate due tipologie del disturbo:
Nella prima tipologia, il soggetto può presentare in maniera più frequentemente, percezioni corporee alterate rispetto alla realtà. Tali parti del proprio corpo possono essere percepite come più piccole (microsomatognosia) o come più grandi (macrosomatognosia).
Nella seconda, invece, si aggiunge una sintomatologia caratterizzata da: illusioni visive, per cui si percepiscono le altre persone o gli oggetti più piccoli o più grandi (micropsia e macropsia), più distanti o più vicini (teliopsia e peliopsia) o percepiti in una posizione diversa rispetto a quella che occupano (allestesia).
Il soggetto può, inoltre, presentare una difficoltà a riconoscere i volti (prosopagnosia).
Alcuni autori evidenziano una stretta correlazione tra l’AIWS e i disturbi dell'umore, in particolare tale sintomatologia si presenta primariamente in episodi depressivi maggiori.
Altri, invece, hanno evidenziato che esistono diverse somiglianze tra i sintomi della AIWS e sintomi psicotici, frequenti nella schizofrenia e nel disturbo schizoaffettivo.
Tuttavia, è opportuno ricordare, però, che la sintomatologia del disturbo si differenzia da quella psicotica anche per essere temporanea, di breve durata e egodistonica (I sintomi sono di solito riconosciuti dai pazienti e vissuti spesso come qualcosa di estrano e anormale).
Studi evidenziano che alla base dei sintomi possa esserci perfino l’assunzione di alcuni farmaci usati proprio nel trattamento dell’emicrania.
Per approfondimenti
(A cura della dottoressa Ilaria Addorisio De Feo)
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