Sindrome di Gerusalemme
La Sindrome di Gerusalemme consiste nella manifestazione improvvisa di impulsi religiosi ed espressioni visionarie, da parte di visitatori della città di Gerusalemme.
La Sindrome di Gerusalemme è stata descritta per la prima volta da un punto di vista clinico, nel 1930 dallo psichiatra Heinz Herman.
Uno dei casi più significativi fu di un turista che, nel 1969, cercò di incendiare una moschea situata al Monte del Tempio di Gerusalemme, zona sacra contesa da ebrei ed islamici. Il Dr. Bar-El che ha studiato a lungo il fenomeno ha proposto una suddivisione tra i soggetti che ne soffrono:
- Soggetti con sintomi psichiatrici manifestati prima del loro arrivo a Gerusalemme. Tipicamente, questi individui si recano nella città santa avendo un'idea fissa di religiosità, tradita o delusa, oltre a sentirsi investiti di una missione da compiere.
- Soggetti che presentano un' ossessione culturale che vede al centro dei loro pensieri Gerusalemme e può essere presente una avversione nei confronti di qualche riferimento culturale-religioso.
- Soggetti che evidenzino sintomi psicotici dopo l'arrivo a Gerusalemme, tra i quali:
- Ansia, nervosismo;
- Volersi separare dal resto del gruppo per continuare da soli;
- Bisogno ossessivo di pulizia ed igiene;
- Preparazione di lunghe toghe bianche;
- Bisogno di declamare versi o salmi religiosi e di cantare inni sacri;
- Desiderio irrefrenabile di eseguire processioni o marce verso luoghi caratteristici;
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- Creazione di sermoni volti ad indicare una via morale da seguire.
Solitamente i pazienti vengono ricoverati in strutture psichiatriche, dove, di solito, restano solo qualche settimana. La maggior parte dei casi si risolve in una durata dai 7 ai 10 giorni dal primo evento. Dopo qualche giorno, tornano alla realtà, e molti se ne vergognano. Non riescono a spiegare che cosa sia successo e si imbarazzano del loro stravagante comportamento. Si ritiene che le persone che soffrono di questa sindrome fossero già predisposte a tale atteggiamento prima di arrivare a Gerusalemme e che, una volta lì, questo disturbo latente si risvegli.
A cura del Dottor Claudio Manna
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