Pubblicità

Disturbi ossessivo-compulsivi (7)

0
condivisioni

on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 420 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Tiziana 45

Sono una donna di 45 anni, sposata con due figli. Una ragazza di 17 anni ed un ragazzo di 22. Da quando avevo 15 anni soffro di disturbi ossessivo-compulsivi. Potete darmi suggerimenti per guarire?. Sto curandomi, ma sono sempre stanca. Mio marito soffre anche lui di disturbi ossessivo-compulsivi, ma dice che ci convive bene. Io no. La mia malattia ha rovinato gran parte della mia vita. Ci tengo a precisare che io e mio marito siamo separati in casa. Se potete, rispondetemi. Grazie. Tiziana.


Cara Tiziana, siccome la tua richiesta è abbastanza generica, ti risponderò in modo abbastanza generale, sperando di esaudire la tua richiesta. Intanto, ti assicuro che questi problemi sono abbastanza diffusi (nonostante non se ne parli molto in giro): ciò che cambia sono i rituali che le persone eseguono; i rituali possono essere azioni tra le più disparate e talvolta creative oppure pensieri o immagini mentali da ripetere o da organizzare in specifiche sequenze. Non c'è limite alla fantasia umana, pertanto non c'è limite alle forme di ritualizzazione patologica. Mi è capitato così di aiutare diverse persone con rituali molto bizzarri. La formazione della patologia, nella maggioranza dei casi, prende avvio da dubbi o eventi minimali ai quali la persona cerca di reagire con la ripetizione di controlli o d'azioni tese alla rassicurazione, che poi gradatamente si amplificano sino a diventare irrefrenabili compulsioni. Ma questa tipologia di disturbo può essere suddivisa in due fondamentali classi sulla base dello scopo verso il quale sono orientati i rituali compulsivi: la prima è rappresentata dalla esecuzione di azioni o pensieri che debbano proteggere da qualcosa che potrebbe essere accaduto (ad esempio lavarsi ripetutamente le mani inizialmente come tentativo di eliminare lo sporco rimasto addosso); la seconda è rappresentata da quel tipo di rituali compulsivi eseguiti per evitare che accada qualcosa (ad esempio eseguire particolari movimenti in sequenza prima di uscire di casa per evitare incidenti o perché le cose vadano bene). Rilevare la differenza sostanziale tra i due ruoli di un disturbo compulsivo, quello protettivo o quello propiziatorio, è estremamente importante per la terapia poiché le manovre terapeutiche devono calzare alla struttura della patologia in quanto la logica di persistenza del problema è diversa.
Una patologia fobico-ossessiva (come tutte le patologie fobiche) si supera del tutto solo quando si cambiano le nostre percezioni di realtà minacciose e di conseguenza a ciò cambiano anche le nostre reazioni e le nostre cognizioni. Tieni presente che la mente umana, nonostante quello che si pensa comunemente, funziona spesso per paradossi e non per logica. Così se ti sforzi di controllare un sintomo spesso questo sintomo si aggrava, più lo combatti e più si aggrava. Questo vale anche per i pensieri: più ti sforzi di controllare i pensieri e più questi tendono a rafforzarsi e quindi a tornarti in mente. Più dici "non ci devo pensare" e più ci pensi, è inevitabile. La lotta che comincia con i nostri pensieri diventa così interminabile, e lottare con i nostri pensieri equivale alla nostra mano destra che lotta con la sinistra: non sappiamo quale delle due vincerà ma in ogni caso saremo sempre noi a perdere perché le due mani ci appartengono. Così se riuscissimo a non lottare ma ad accettare, un cambiamento profondo non tarderà ad avvenire dentro di noi. Un'altra cosa che penso possa aiutarti è quella di non prendere troppo sul serio i tuoi pensieri perché pensare una cosa non vuol certo dire che questa accada, altrimenti la gran parte delle persone sarebbe ricca oppure omicida o suicida. Oscar Wilde diceva che "l'unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi" ed è proprio questo il senso. Il mio consiglio è quello di affidarti ad un professionista serio (quindi che stabilisca subito gli obiettivi ed il numero delle sedute che occorrono; diffida di chi sta nel generico e nel vago) che faccia psicoterapia breve ad indirizzo ericksoniano o cognitivo-comportamentale. Anche l'ipnosi, usata con la metodologia ericksoniana, può esserti molto utile. Con le parole di Winston Churchill Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso ad un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero. Spero di esserti stato un pò di aiuto. Un saluto


(risponde il dott. Fabio Gherardelli)

 

Pubblicita'
Vuoi conoscere i libri che parlano di fobie per saperne di più?
Cercali su Psiconline® Professional Store

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Cosa fare di fronte alla crisi?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Sindrome di Cotard

E’ una sindrome delirante che porta la persona a credere di essere morta, di non esistere più oppure di aver perso tutti gli organi interni. Jules Cotard, un n...

Raptus

Il raptus (dal latino raptus, "rapimento") è un impulso improvviso e di forte intensità, che porta un soggetto ad episodi di parossismo, in genere violenti, i q...

Atarassia

L’atarassia (dal greco “ἀταραξία”, assenza di agitazione o tranquillità) è «la perfetta pace dell’anima che nasce dalla liberazione delle passioni» secondo la f...

News Letters

0
condivisioni