Pubblicità

Gli effetti della Musicoterapia sulla Demenza Senile

0
condivisioni

on . Postato in News di psicologia | Letto 3084 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (6 Voti)

Attuali ricerche hanno dimostrato che la musica è in grado di aiutare a ridurre i sintomi della demenza senile.

musicoterapiaI sintomi di centinaia di migliaia di persone con alta vulnerabilità o già con demenza potrebbero migliorare significativamente ascoltando e suonando musica, secondo dei recenti studi.

I nuovo studi, hanno raccolto quante più prove esistenti vi erano nella letteratura e hanno aggiunto sempre nuove argomentazioni attraverso anche interviste mirate con gli esperti della materia, scoprendo che la musica è in grado di aiutare le persone con demenza a richiamare informazioni in memoria e ridurre alcune sintomatologie come ansia, agitazione e aggressività.

Purtroppo non sono stati stanziati ancora fondi sufficienti in questo settore ed è necessario lavorare di più per aumentare la consapevolezza su tali tematiche per così garantire che un numero sempre maggiore di persone possano accedere a questa forma di terapia.

Pubblicità

Una donna, moglie di un uomo di 62 anni con la demenza, partecipante allo studio, ha così affermato: "La musica è ora l'unica cosa che posso condividere con lui e che sembra dargli gioia".

Ci sono circa 850.000 persone con demenza nel Regno Unito. E si prevede che tale numero salga a 1 milione entro il 2025 e a 2 milioni entro il 2051. Il costo annuale dei pazienti con demenza nel Regno Unito è di £ 26,3 miliardi. Si prevede, quindi, che il costo superi i 50 miliardi di sterline all'anno nei prossimi trent'anni.

I dati riportati negli studi della letteratura affermano che se l'insorgenza del disturbo cronico potesse essere ritardata, si riuscirebbe ad avere un considerevole risparmio della spesa pubblica relativa ai pazienti con tali patologie.

"Esistono prove emergenti che suggeriscono che la musica può realmente aiutare a ritardare l'insorgenza della demenza e migliorare la funzione cerebrale ed il richiamo di informazioni nella memoria delle persone".

In alcune indagini per la ricerca è stato scoperto che solo il 5% delle case di cura utilizza efficacemente la musicoterapia. La musicoterapia in questi contesti, viene condotta attraverso la formazione di piccoli gruppi musicali volontari  che si esibiscono all’interno delle comunità con musica dal vivo, quando possibile si cerca di far suonare ai membri della casa di cura alcuni degli strumenti più semplici (tamburelli, triangoli, xilofoni, maracas etc.) mentre spesso gli operatori decidono di utilizzare delle playlist personalizzate a seconda dei gusti degli anziani pazienti.

E’ auspicabile che progetti come quelli che prevedono la musicoterapia vengano promossi e sostenuti dal National Health Service (o NHS) attraverso budget sanitari personali e budget personali integrati.

"I benefici della musica per le persone affette da demenza sono ormai chiari e validati da molti studi, tuttavia perché ci sono ancora così tante persone con demenza non beneficiano a questi semplici ma efficaci interventi basati sulla musica?. Non è un diritto per le persone affette da demenza avere non solo una vita, ma una buona vita?”.

Tutto ciò non è impossibile, basta davvero poco per essere confortati e animati dal potere della musica.

La Dott.ssa Laura Phipps, dell'Alzheimer's Research UK, ha dichiarato: "Le linee guida del NHS suggeriscono la musicoterapia come un modo possibile per aiutare le persone affette da demenza a gestire sintomi comportamentali complessi. Man mano che più studi iniziano a esplorare i benefici della musica nella demenza, questo rapporto sottolinea l'importanza di sviluppare approcci solidi e pratici per esplorare i benefici e l'efficacia in termini di costi degli interventi musicali, che sono spesso forniti in modi e secondo misure molto diverse.”

"È fondamentale esplorare tutte le strade per migliorare la vita delle persone affette da demenza, oltre a garantire che possano beneficiare di tali sviluppi e la ricerca ha un ruolo importante da svolgere in questo settore".

Kathryn Smith, direttrice delle operazioni presso l'Alzheimer's Society, ha inoltre, dichiarato: "Inizialmente non vi erano molte ricerche su come la musica poteva aiutare le persone con demenza. È fantastico, quindi, ora, vedere il potenziale delle arti creative sfruttate dai ricercatori a sostegno di una delicata fascia di età come quella degli anziani. Questo potrebbe davvero aiutarci a comprendere i benefici della musica per le persone affette da demenza".

Tratto da The Guardian

 

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Emanuela Torrente)

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: musica demenza demenza senile musicoterapia news di psicologia

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

informarsi sul web, quando si ha un problema psicologico

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Catalessia

Detta anche catalessi, è uno stato patologico, ad esordio improvviso e che si protrae per brevi o lunghi periodi, in cui vi è una sospensione dei movimenti volo...

La Serotonina

La serotonina (5-HT) è una triptamina, neurotrasmettitore monoaminico sintetizzato nei neuroni serotoninergici nel sistema nervoso centrale, nonché nelle cellul...

Gimnofobia

Il termine, dal greco “gymnos” (nudo) e “phobos” (paura), definisce la paura persistente, anormale ed ingiustificata per la nudità Coloro che soffrono di quest...

News Letters

0
condivisioni