Articolo 10 - il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani commentato
Su Psiconline.it prosegue, con l'art.10, settimana dopo settimana, il lavoro di commento al Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, a cura di Catello Parmentola e di Elena Leardini.
Articolo 10
Quando le attività professionali hanno ad oggetto il comportamento degli animali, lo psicologo si impegna a rispettarne la natura ed a evitare loro sofferenze.
Questo articolo è molto interessante dal punto di vista ‘culturale’.
Dovrebbe essere letto a tre diversi livelli.
Un livello è quello più direttamente etico: sono estese al mondo animale due ‘sensibilità’ connotative della professione psicologica.
La prima è legata alla calibratura psicologica sulle soggettività di contesto, di momento e di interlocuzione. In questo caso, anche con riferimento alla ‘soggettività’ di questo particolare ‘interlocutore’.
La seconda è legata al riflesso psicologico verso una maggiore tutela di chi è soggetto debole o più debole o è posto in una posizione debole o più debole in quel contesto dato.
Un altro livello è quello tecnico professionale in quanto il dovere di rispettare la natura dell’animale ed evitarne le sofferenze finisce con l’implicita selezione qualitativa di contesto, di criteri, di procedure e forme organizzative coerenti con tali scopi. Quindi questo articolo del Codice deontologico finisce col tradursi anche in modalità tecnico professionali.
Il terzo livello lo potremmo definire culturale e ideologico.
Ed è molto interessante perché passando dal tecnico professionale ad uno sguardo più ampio, si passa nel contempo da un’etica passiva ad un etica attiva.
Lo psicologo non si vede solo orientato a livello etico e professionale all’interno del suo esercizio professionale. ma va anche a promuovere dei valori nella società.
Per questo sono importanti questi articoli che evocano un’etica attiva: perché richiamano alla responsabilità sociale dello psicologo.
Si promuove benessere e ‘si prevengono’ punti generativi di disagio anche promuovendo valori non antipsicologici, un’idea di relazione più sana con le parole e i pensieri che innervano il mondo e il tempo sociale, militando nell’Anima del Mondo.
Non è un’esposizione ‘politica’ nel senso comune: è il mestiere dello psicologo.
Diffondere ‘cose’ sane e non ammalanti, ‘pungolare’ culturalmente i luoghi dell’amministrazione mondana, i piani normativi.
Per diffondere un’idea più aperta e inclusiva, più rispettosa e tollerante, un pensiero più lungo e strategico, sulle vite, sui rapporti, sui modelli di sviluppo e sui contesti di lavoro, sull’ambiente e sulla bellezza.
È in questo senso, nella logica di un’etica attiva, volta a promuovere benessere, che articoli come questo che evoca il rispetto per gli animali, assumono uno spessore coerente e paradigmatico, fino a diventare molto più importante di quanto possa apparire di primo acchito.
Settimana dopo settimana commenteremo tutti gli articoli del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani. L'appuntamento con il commento all'Articolo 3 è per la prossima settimana. Non mancate.
In questa pagina trovate tutti i commenti finora pubblicati!
(a cura del Dottor Catello Parmentola e dell'Avvocato Elena Leardini)
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