Psicologi che fanno video: step 2
Proseguono i consigli di Stefano Paolillo agli psicologi che fanno video e che desiderano utilizzarli nella promozione della loro attività professionale
Nel precedente articolo vi abbiamo fornito l'architrave della vostra produzione video.
Ve la riassumiamo rapidamente: 1) sapere lo scopo che volete ottenere; 2) quale tipo di pubblico vorrete raggiungere; 3) come diffondere il video; 4) mettere prima l'idea su carta; 5) fare attenzione a luce e suono. Diamo per scontato che abbiate affrontato con efficacia gli step iniziali e proseguiamo.
Regola 6
Se state leggendo questo articolo vuol dire che state cominciando ora. Per questo vi consigliamo di cercare sul web dei video per trovare un modello di comunicazione che sia adeguato alle vostre aspettative e che sia abbastanza semplice da realizzare.
Regola 7
Dotarvi di un'attrezzatura di base. Per capire di quali attrezzi del mestiere avrete bisogno dovete decidere se fare tutto da soli o farvi aiutare da qualcuno.
La seconda variabile che determina il vostro fabbisogno tecnologico è il profilo che vorrete tenere: se intendete ottenere sul vostro pubblico un senso di alta professionalità dovrete ricorrere a strumenti di buona qualità (anche se non necessariamente professionali).
In alternativa potrete sempre usare un "profilo da social", in cui la qualità tecnica passa in secondo piano ma in cui diventa fondamentale l'efficacia del vostro storytelling. Nel primo caso è necessario uno strumento di ripresa (telecamera, smartphone, macchina reflex o compatta) che abbia una qualità almeno fullHD, un microfono direzionale, un cavalletto o un supporto per gli smartphone e, infine, un programma di montaggio.
Regola 8
Imparare le funzioni principali dei vostri strumenti. Non storcete la bocca, qualsiasi uso di strumento tecnologico necessita di questo passaggio. Non sempre si riesce a imparare semplicemente smanettando. Imparare usare le funzioni di un camcorder per regolare il diaframma (quantità di luce), il colore, le zoomate. Oppure le funzioni del programma di montaggio.
Se proprio non volete leggere le istruzioni, potete sempre farvelo spiegare da un amico competente o rivolgervi agli innumerevoli tutorial presenti su Youtube.
Regola 9
Quando avrete realizzato il vostro video, semiprofessionale da "social", fatelo vedere a qualcun altro prima di diffonderlo. Avere un feedback da parte di un potenziale spettatore vi permette di tenere a bada il vostro comprensibile orgoglio e poter limare e migliorare il vostro video.
Regola 10
Quando girate, se prevedete dei movimenti della camera, fateli sempre lenti. Movimenti veloci provocano un senso di disagio in gran parte del pubblico e, nella migliore delle ipotesi, smetteranno subito di vedere il vostro video. Effetto mal di mare.
Due parole sullo "storytelling" a cui accennavo sopra. Soprattutto nel caso in cui decidiate di fare una serie di video che abbiano un filo conduttore (per esempio, mostrare la vostra competenza e professionalità) è necessario portare per mano lo spettatore lungo il cammino che gli proponete.
Quindi, pianificate prima gli argomenti delle varie clip legate tra loro, così da permettere a chi guarda di percepire di essere stato accolto in una narrazione: la vostra narrazione.
Fate in ogni video un riferimento a qualcosa che direte in futuro o avete detto in video precedenti, per indurre lo spettatore a "seguirvi" nel percorso che gli state tracciando.
Puntate più sul "fattore curiosità" per fare di uno spettatore dei vostri video un vero follower, piuttosto che mostrare che sapete tutto e solo voi sarete in grado di risolvere i loro problemi: il confine tra la competenza e la saccenza è labile ma perfettamente percepibile.
Come potrete facilmente immaginare, non è possibile insegnarvi a fare dei video con un semplice articolo, però potrete attenuare o eliminare gli errori più comuni che fanno tanti che si improvvisano grandi comunicatori in video.
Ricordatevi, soprattutto, che più è semplice la struttura del vostro video, tanto maggiore sarà l'attenzione che il vostro pubblico potrà dedicare ai contenuti del vostro messaggio.
Un video è come un biglietto da visita: dà modo a chi lo guarda di "valutarvi" rapidamente. Nel bene e nel male.
(Articolo a cura del Dottor Stefano Paolillo, psicologo, autore di Psicologia dell'Audiovisivo)
Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
Tags: psicologia video