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I figli tra bullismo e cyberbullismo: una guida per i genitori

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on . Postato in Le interviste di Psiconline® | Letto 2094 volte

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Bullismo e Cyberbullismo sono fenomeni che coinvolgono una larga fetta degli adolescenti italiani, sia come vittime che come persecutori. Psiconline ha intervistato Giuseppe Maiolo, psicologo e psicoanalista, che ha appena pubblicato una guida per i genitori che affrontano direttamente questa particolare tematica.

I figli tra bullismo e cyberbullismo una guida per i genitori giuseppe maioloIn Italia un ragazzo su due è vittima di bullismo o di cyberbullismo e l'età maggiormente a rischio è quella compresa fra gli 11 e i 13 anni. È quello che emerge da uno studio pubblicato recentemente dall'ISTAT e in questa "categoria" sono comprese tutte quelle azioni che indicano prevaricazione nei confronti dell'altro e dove siano presenti "intenzionalità, persistenza nel tempo e asimmetria nella relazione".

Giuseppe Maiolo, che da anni si occupa di questo specifico fenomeno, ha recentemente pubblicato un nuovo libro espressamente dedicato ai genitori, per "guidarli" nel difficile compito di sostenere, coinvolgere, aiutare i figli a difendersi, se sono da una parte della barricata, e ad evitare di proseguire nei loro comportamenti devianti, se sono dall'altra parte della barricata.

Il volume rimanda a casi concreti ed esperienze di vita vissuta e - attraverso una serie di narrazioni e box - aiuta le famiglie a orientarsi nella complessità dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ad affrontare le problematiche connesse e a sostenere il proprio figlio che ne sia vittima e/o a intervenire in modo adeguato qualora sia bullo o complice.

Il libro è Mio figlio tra bullismo e cyberbullismo. Vittima, bullo o complice?, pubblicato da Giunti Edu nel febbraio 2019, e Psiconline ha voluto subito intervistare l'autore per cercare una chiave di lettura del volume e fornirla ai nostri affezionati visitatori.

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Pino Maiolo è psicologo e psicoanalista, ha insegnato in diverse università ed ora è Professore incaricato di Psicologia delle età della vita e Psicologia dello sviluppo al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento. È stato anche Presidente dell’Ordine degli Psicologi di Bolzano e come giornalista si occupa di divulgazione scientifica facendo l’editorialista per diverse testate. È stato anche responsabile scientifico del Centro “Il germoglio” di Bolzano, con il quale ha sviluppato progetti di prevenzione della violenza sui minori e del disagio giovanile. Da molto tempo si occupa dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e come formatore promuove in tutta Italia percorsi formativi per genitori, educatori, insegnanti, operatori socio sanitari e dell’informazione. È inoltre autore di numerose pubblicazioni, soprattutto relative ai problemi educativi e alla genitorialità, narrativa per l’infanzia e l’adolescenza e, infine, si occupa anche di un sito Web (www.officina-benessere.it).

Mio figlio tra bullismo e cyberbullismo è rivolto ai genitori. Perché?

Questo libro nasce in un momento storico in cui tutto, ma proprio tutto, è in via di trasformazione.

I cosiddetti “nativi digitali” sembrano abitare un altro pianeta dove la “vita liquida” è sempre di più priva di confini, mentre si diffonde l’idea che tutto è consentito e possibile.

Per chi deve educare, ogni cosa appare complicata e difficile perché la realtà nella quale viviamo è complessa, per nulla semplice da affrontare e governare.

Così spesso i genitori di oggi sembrano non sapere cosa serve fare con i figli e come bisogna comportarsi.

L’aumento allarmante del bullismo soprattutto nella forma virtuale richiede molta attenzione e azioni preventive. Il libro così vuole essere una guida per i genitori e un aiuto a conoscere il fenomeno.

Questo è il motivo per cui è diviso in tre sezioni “conoscere – capire – intervenire”?

Certo. Serve tentare di schematizzare una realtà sempre più complessa e mutevole. È necessario quindi prima ampliare le conoscenze per capire dove siamo e dove stiamo andando, cosa vuol dire crescere e quanto possiamo fare come adulti e genitori per accompagnare lo sviluppo de bambini.

Aumentare i “saperi” prima di tutto per cogliere le potenzialità del tempo in cui siamo e poi comprendere le difficoltà e i rischi che si corrono oggi con lo sviluppo rapido della tecnologia peraltro utile e necessaria.

Solo dopo è possibile sapere come intervenire.

Si tratta allor di un libro che vuole aiutare chi educa?

Il libro così vuole essere una guida per i genitori e un aiuto a conoscere i fenomeni nel loro reale contesto e le molteplici forme secondo cui si esprimono oggi i comportamenti del bullismo sia nella forma reale e tradizionale che il cyberbullismo con le sue numerose varianti che vorrei che fosse utilizzato come uno strumento utile per “leggere” i cambiamenti che stanno avvenendo nella società moderna, per comprendere meglio il contesto in cui queste forme di violenza si manifestano.

Su cosa è necessario puntare maggiormente l’attenzione?

In questo momento credo fondamentale tenere alta l’osservazione sui vari aspetti del cyberbullismo perché c’è il rischio di sottovalutare un fenomeno assolutamente nuovo, facile da praticare e devastante.

Nel libro insisto sul fatto che si moltiplicano ogni giorno modalità diverse con cui bambini e adolescenti si “divertono” a prendersi in giro e offendersi on-line. In effetti l’alta pericolosità delle azioni bulle in rete viene dall’idea che sia tutto un gioco divertente.

Inoltre non c’è solo questa percezione che rende preoccupante il bullismo virtuale, ma vi è anche la convinzione che le parole ostili e offensive tutti le possano dire senza alcun pericolo.

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In realtà derisioni e calunnie in rete sono devastanti, possono ferire a morte chi le riceve perché dai pettegolezzi e dalle diffamazioni non ci si difende e non c’è riparo.

Alla fine nel libro vengono date indicazioni su come intervenire

Sì, la terza sezione prevede una serie di suggerimenti e consigli sul come fare. Gli interventi possibili partono dai consigli su cosa osservare dei comportamenti dei figli. È importante riconoscere precocemente chi è vittima e compie atti di bullismo, ma anche chi è attore passivo, cioè vede e non dice niente.

È il cosiddetto comportamento omertoso che è alimentato dall’idea che gli adulti in genere non siano in grado di aiutare e che non si debba fare la “spia”. Così se l’educazione non cambia radicalmente, si rischia di alimentare sempre più la violenza facendo crescere i bambini e gli adolescenti nell’indifferenza.

 

Ringraziamo Giuseppe Maiolo per la sua disponibilità e per la chiarezza con cui ha risposto alle nostre domande e a tutti i nostri amici online diamo appuntamento alla prossima intervista di Psiconline.it con i protagonisti della psicologia italiana.

Mentre per chi desiderasse acquistare il volume, disponibile in libreria e online, mettiamo a disposizione il link diretto ad Amazon. Buona lettura.

 

(a cura di Luigi Di Giuseppe)

 

 


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Tags: genitori adolescenza interviste bullismo cyberbullismo guida giuseppe maiolo

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