Gli affetti lacaniani
Quanti affetti Jacques Lacan non ha commentato e illuminato di nuova luce?
Angoscia, dolore di esistere, amore, odio, ignoranza, lutto, tristezza, "gay sçavoir", noia, malumore, collera, pudore, vergogna, entusiasmo e... soddisfazione di fine. Ogni volta per arrivare a dire che cosa li produca, per discutere della struttura, del reale dell'etica del soggetto, per precisare quel che renda possibile il cambiamento di fine analisi.
La questione degli affetti di una psicoanalisi circa "l'impossibile da sopportare", che cosa porti un soggetto in analisi, è in effetti cruciale.
Di contro al verdetto di uno scacco avanzato da Freud, Jacques Lacan ha messo in valore la possibilità di un cambiamento di affetto, e - ancor più che la possibilità - il dovere analitico e l'urgenza di produrlo.
In questo testo l'Autrice mette in evidenza quel che Lacan è pervenuto a costruire di una concezione inedita degli affetti e delle loro conseguenze sulla pratica.
AUTORE
Colette Soler, psicoanalista formatasi con Jacques Lacan, è libero docente all'università.
Pratica la psicoanalisi a Parigi e la insegna in molti ambiti francesi e internazionali, sul piano della formazione e della ricerca.
È all'origine di vari movimenti dell'orientamento lacaniano e più recentemente dell'EPFCL - l'Ecole de Psychanalyse des Forms du Champ Lacanien - scuola internazionale di psicoanalisi.
Ha pubblicato molti lavori in vari paesi del mondo, di cui in Italia: La psicoanalisi non il pensiero unico. Storia di una crisi singolare (FPL, 2000), Quel che Lacan diceva delle donne (Angeli, 2005), L'epoca dei traumi (Biblink, 2007), Lacan, l'inconscio reinventato (Angeli, 2010), L'inconscio a cielo aperto della psicosi (Angeli, 2013).
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