Pubblicità

Inconscio non rimosso. Riflessioni per una nuova prassi clinica

0
condivisioni

on . Postato in Recensioni di libri di Psicologia e Psicoterapia | Letto 1452 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (3 Voti)

inconscio non rimosso craparo franco angeliInconscio non rimosso, riflessioni per una nuova prassi clinica” è l’ultima fatica letteraria scritta dallo psicoanalista Giuseppe Craparo. Un libro ricco di spunti, riflessioni e importanti strumenti di lavoro, utili per quanti si accingono nella prassi clinica.

L’autore, con la sua opera, fornisce un contributo fondamentale alla comunità psicoanalitica postmoderna, e senza ricorrere a nessuna forma di trinceramento dogmatico, riesce a navigare in mare aperto toccando diversi punti di vista teorici, e lasciando così ai lettori, la possibilità di “farsi leggere” dal libro, come direbbe Recalcati.

Rileggendo nel titolo la parola “prassi” mi viene subito in mente una libera associazione, e ritengo quindi che ogni atto di pensiero è uno sforzo, cioè un lavoro nuovo, e Craparo, con le sue “riflessioni per una nuova prassi clinica” riesce ad organizzare quell’elemento pratico indispensabile per la sua applicazione. In questo libro, per dirla alla Resnik, l’autore con un’estrema puntigliosità e precisione, esegue un elettroencefalogramma e una radiografia dell’inconscio.

Attraverso una riflessione neuroscientifica, in linea con autori quali Joseph LeDoux, Allan Shore, Mark Solms, François Ansermet e Pierre Magistretti, Craparo mette in risalto la natura affettiva dell’inconscio, individuando nell’emisfero sinistro l’inconscio rimosso, e nell’emisfero destro quello non rimosso. Il lettore si troverà in mano una vera e propria bussola psicoanalitica, utile per percorre le strade tortuose dell’inconscio nella pratica clinica. Nel libro viene rilevata l’importanza di un ritorno a Pierre Janet, come un’opportunità per una più adeguata comprensione delle psicopatologie a base dissociativa, infatti, secondo l’autore, le interessanti considerazioni janettiane sulla dissociazione strutturale (disaggregazione), possono trovare utilità, sia nella pratica clinica sia nella formulazione teorica sugli stress traumatici.

Craparo edifica il suo impianto teorico e clinico basandolo sugli inconsci (rimosso e non rimosso), e puntualizza il ruolo fondamentale della rimozione nell’inconscio rimosso in rapporto alla vergogna originaria edipica rimossa. Un inconscio rimosso che ha natura socio-relazionale e simbolica-verbale, e che, secondo l’autore, rimanda alla dimensione soggettivo-fenomenologica della realtà psichica.

Per quanto riguarda invece l’inconscio non rimosso, Craparo, partendo da Freud, che sottolineava già l’importanza di estendere l’inconscio a una parte dell’apparato psichico, più primitiva dell’inconscio dinamico, in relazione con l’esperienza sensoriale associata alla percezione della realtà esterna. Concepisce l’inconscio non rimosso, come affettivo, pre-verbale, pre-riflessivo e in rapporto con la rimozione. Quest’ ultimo punto però, come sostiene l’autore stesso, potrebbe essere contraddittorio, infatti, tanti studiosi quali Mauro Mancia, sostengono che le esperienze precoci non possono essere rimosse poiché le strutture stesse della rimozione, che sarebbero quelle della memoria esplicita non sono ancora mature, rimanendo così nella memoria implicita continuando a operare traumaticamente durante l’arco dell’intera vita. E a proposito della rimozione in rapporto al non rimosso, secondo me emerge la propensione freudiana dell’autore. Infatti, come scritto già in precedenza, e premettendo che il concetto d’inconscio è strettamente legato a quello di rimozione, si deve a Freud che, introducendo il concetto di pulsione, determina un passaggio dalla centralità della rappresentazione a quella del moto pulsionale.

Pubblicità

Ed è qui, che, a mio modo di vedere, Craparo fonda la sua prospettiva teorica seguendo quanto sosteneva Freud, ovvero, che anche una parte dell’Io è inconscia, e la rimozione stessa, viene definita come difesa primaria e/o originaria e che costituisce l’inconscio stesso. Mi vorrei anche riagganciare a quanto scrivevo pocanzi sulla vergogna originaria, e rapportandola al non rimosso, si potrebbe spiegare la vulnerabilità alla vergogna di soggetti appartenenti a quelle strutture di personalità con un inconscio non rimosso alterato. O per dirla in termini kleniani, la vulnerabilità alla vergogna e non al senso di colpa, che investe anche la posizione schizo-paranoide.

Dopo questa breve disamina, vorrei adesso osservare un altro aspetto, utilizzando un Significante caro a Craparo. Penso, infatti, che questo libro parli di psicoanalisi, attraverso la lingua e/o lalangue dell’inconscio (rimosso e non rimosso). Un inconscio che non si esprime mai da solo ma attraverso la mediazione del corpo: bilogico, inteso come organismo; affettivo, chiamato usualmente soma, ovvero un corpo investito e percepito emotivamente; e simbolico, inteso come corpo in rapporto con il linguaggio e con la parola e capace di dire al soggetto, un corpo mentalizzato, soggettivato, singolarizzato, capace di comunicare aspetti intimi della persona. Un corpo che nella società attuale o in alcune forme di psicopatologie gravi, viene percepito come corpo estraneo, frammentato e disgregato, caratterizzato dalla pulsione di morte. L’autore afferma che l’inconscio non rimosso è un inconscio corporeo, dove le informazioni percepite vengono tradotte in immagini sensoriali: fantasie primarie inconsce, e in determinati casi di alterazione degli inconsci, si assiste a un’impossibilità di accesso al corpo simbolico.

E dalla dimensione corporea dell’inconscio arriviamo adesso alla dimensione onirica, dove parafrasando Freud, “il sogno non è il perturbatore del sonno, bensì il custode del sonno, ciò che elimina le perturbazioni del sonno”. Leggendo questo, intravedo un punto di convergenza con quanto scrive Craparo in questo capitolo a proposito di regolazione onirica degli affetti come <<processo di traduzione delle memorie sensoriali in immagini oniriche al fine di mantenere, entro i confini della finestra di tolleranza, l’intensità dei vissuti emotivi, con chiari effetti positivi sulla possibilità per il corpo di trattenersi nello stato di sonno>> (pag. 98). Sostenendo che a svolgere tale funzione di traduzione sia l’inconscio non rimosso, seguendo un percorso top-down (di raffigurabilità) nel sogno nevrotico, e un percorso bottom-up nel sogno psicotico.

Vediamo adesso come gli inconsci intervengono nelle strutture di personalità (nevrotica, borderline e psicotica), dove in linea con de Masi, potremmo dire che, il funzionamento non armonico dell’inconscio dinamico è correlato con le nevrosi, mentre l’alterazione dell’inconscio non rimosso è correlata alle strutture borderline e psicotiche. Nello specifico la struttura borderline si caratterizza dall’inconscio (rimosso e non rimosso) disaggregato e da difese dissociative; la struttura psicotica si caratterizza dall’inconscio (rimosso e non rimosso) non integrato e da un ritiro psichico; nella struttura nevrotica dall’inconscio (rimosso e non rimosso) integrato e dal meccanismo difensivo della rimozione.

Per concludere, l’autore ribadisce che il lavoro clinico dovrebbe essere focalizzato sulla co-costruzione degli inconsci per i pazienti gravi, mentre nel caso delle nevrosi si dovrebbe procedere verso l’elaborazione consapevole di contenuti rimossi.

Pubblicità

Un processo articolato, dove nel trattamento dei pazienti difficili, l’inconscio non rimosso del paziente comunica con il non rimosso del terapeuta, attraverso una sintonizzazione capace elaborare vissuti traumatici, e di creare uno spazio relazionale e trasformativo.

Nelle strutture nevrotiche il sintomo-simbolo rimanda ad altro, è metaforico e metonimico, va dunque interrogato al fine di aiutare il paziente a prendere consapevolezza dei loro moti interni.

Nella parte finale del libro una postfazione di Franco De Masi a fare da sigillo all’opera, secondo cui il metodo psicoanalitico si avvale delle funzioni emotivo-intuitive inconsapevoli della psiche, che permettono l’osservazione dei processi mentali ed emotivi. Spero che quanto scritto sia riuscito a rispettare quel punto di opacità, e lasciare così al lettore, il piacere di addentrarsi con la propria soggettività nella lettura del non-detto.

 

Giuseppe Craparo.
Inconscio non rimosso. Riflessioni per una nuova prassi clinica.
Franco Angeli Editore.
P. 140, Anno 2018
Prezzo: € 19,00
Codice ISBN: 9788891759832 

 

(Recensione a cura di Silvestro Lo Cascio)

 

Acquista il libro online su Amazon:

 

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Vuoi conoscere la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia adatta alle tue esigenze? O quella più vicina al tuo luogo di residenza? Cercala su logo.png




 

Tags: libri di psicologia franco angeli inconscio Giuseppe Craparo

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Ritieni che la tua alimentazione possa influenzare il tuo umore?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Ippocampo

Struttura sottocorticale sistuata all'interno di ciascun emisfero cerebrale, in corrispondenza della superficie mediale, dalla forma simile ad un cavalluccio ma...

Sindrome dell’arto fantasma

Il dolore della Sindrome dell'arto fantasma origina da una lesione diretta o indiretta del Sistema Nervoso Centrale o Periferico che ha come conseguenza un...

Efferenza

Il termine “efferenza” si riferisce alle fibre o vie nervose che conducono in una determinata direzione i potenziali di riposo e di azione provenienti da uno sp...

News Letters

0
condivisioni