Considerazioni Generali sulla Teoria dei Complessi (Jung,1934)
"[...]Che cos’è allora, in termini scientifici, un “complesso a tonalità affettiva”?
E’ l’immagine d’una determinata situazione psichica caratterizzata in senso vivacemente emotivo che si dimostra inoltre incompatibile con l’abituale condizione o atteggiamento della coscienza. Questa immagine possiede una forte compattezza interna, ha una sua propria completezza e dispone inoltre di un grado relativamente alto di autonomia, il che significa che è sottoposta soltanto in misura limitata alle disposizioni della coscienza e si comporta perciò, nell’ambito della coscienza, come un ‘corpus alienum’ animato. Il complesso può di solito essere represso con uno sforzo di volontà, ma non eliminato, e quando si presenta l’occasione opportuna riemerge con tutta la sua forza originaria. Alcune ricerche sperimentali sembrano indicare che la sua curva d’intensità o di attività ha un carattere ondulatorio, con una lunghezza d’onda misurabile in ore, giorni o settimane. Questo problema estremamente complesso non è stato tuttavia ancora minimamente chiarito.
Dobbiamo ai lavori della psicopatologia francese, e specialmente ai meriti di Pierre Janet, la nostra attuale conoscenza della vasta possibilità di frammentazione della coscienza. Sia Janet che Morton Prince sono riusciti a provocare quadruple e perfino quintuple scissioni della personalità, e da questi esperimenti è risultato che ogni parte della personalità ha un tratto di carattere che le è peculiare e una sua memoria particolare.
Queste parti esistono in maniera relativamente indipendente l’una accanto all’altra e possono sempre svincolarsi l’una dall’altra, il che significa che ogni parte possiede un alto grado di autonomia. Le mie costatazioni relative ai complessi completano quest’immagine un po’ inquietante delle possibilità di disintegrazione psichica, perché in fondo non esiste nessuna differenza di principio tra una personalità parziale e un complesso. Entrambe hanno in comune tutti i caratteri essenziali, compreso il delicato problema della coscienza parziale.[...]" )p.113
Jung C.G. (1934), Considerazioni generali sulla Teoria dei Complessi, tr.it. in Opere, Borringhieri,Torino,1976, vol. 8.
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