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Di che giardino sei?

Conoscersi atttraverso un simbolo

di che giardino seoI giardini, nella loro maestosità o nella loro modestia, sono da sempre specchio della personalità, dello stato d’animo e del modo di vivere di chi se ne prende cura.

Plasmato a nostra immagine e somiglianza, il giardino è sempre portatore di una sua filosofia peculiare che chiama direttamente in causa il nostro agire nel mondo.

Dalle origini ai giorni nostri, Duccio Demetrio ripercorre la storia, la simbologia, la mitologia e la tradizione del giardinaggio, una passione antica quanto l’uomo che intercetta l’interesse di pubblici eterogenei.

Eisoptrofobia

L'eisoptrofobia o spettrofobia (da non confondere con la paura degli spettri, phasmofobia) è la paura persistente, irrazionale e ingiustificata degli specchi, o di vedersi riflessi in uno specchio

Eisoptrofobia

Coloro che patiscono questa fobia sentono un'ansietà indebita guardandosi allo specchio, pur rendendosi conto che le loro paure sono irrazionali.

Gli specchi e altre superfici riflettenti, si sa,  sono da tempo associate a ciò che è strano o bizzarro e hanno sempre alimentato l’immaginario collettivo con il loro fascino e il loro mistero.

Ad esempio, nella mitologia greca, Narciso s'innamorava della propria immagine riflessa nell'acqua di una pozza, credendo di vedere l'immagine di una bella ninfa. Tentando di abbracciare l'immagine si sporse troppo e morì, trasformandosi nel fiore omonimo.

Il volto riflesso nello specchio. Inconsciamente è gratificante.

I ricercatori hanno scoperto che il riflesso del proprio viso attiva una componente centrale del percorso di ricompensa della dopamina, illuminando così i meccanismi alla base della nostra potente capacità di dare automaticamente la priorità all'elaborazione del nostro viso.

Il volto allo specchio. Incosciamente è gratificante

Il volto riflesso ha un significato speciale per gli esseri umani a causa dell' importanza della nostra identità e il nostro senso di sé. Di conseguenza, il volto del sé ha un vantaggio cognitivo poiché viene elaborato più rapidamente e accuratamente rispetto ai volti degli altri. Questo effetto di prioritizzazione del volto personale si verifica anche nei confronti dei volti familiari pertanto, non si verifica perché il nostro viso è particolarmente bello, ma perché è un'informazione personale speciale.

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