Eisoptrofobia
L'eisoptrofobia o spettrofobia (da non confondere con la paura degli spettri, phasmofobia) è la paura persistente, irrazionale e ingiustificata degli specchi, o di vedersi riflessi in uno specchio
Coloro che patiscono questa fobia sentono un'ansietà indebita guardandosi allo specchio, pur rendendosi conto che le loro paure sono irrazionali.
Gli specchi e altre superfici riflettenti, si sa, sono da tempo associate a ciò che è strano o bizzarro e hanno sempre alimentato l’immaginario collettivo con il loro fascino e il loro mistero.
Ad esempio, nella mitologia greca, Narciso s'innamorava della propria immagine riflessa nell'acqua di una pozza, credendo di vedere l'immagine di una bella ninfa. Tentando di abbracciare l'immagine si sporse troppo e morì, trasformandosi nel fiore omonimo.
Per via della diffusa base superstiziosa, gli eisoptrofobici possono preoccuparsi che rompere uno specchio possa portare sfortuna o che guardarsi allo specchio li metterà in contatto con un mondo sovrannaturale/parallelo residente "al di là" dello specchio.
L’esoptrofobia è conosciuta anche con il nome di catoptrofobia, ma si distingue per un piccolo particolare: la prima si riferisce alla paura di vedere la propria immagine riflessa ovunque, la seconda si riferisce esclusivamente alla paura di vedersi riflessi in uno specchio.
Le persone con questa fobia temono di guardare il proprio riflesso negli specchi grandi, specialmente quelli a corpo intero.
I sintomi possono variare da un rifiuto lieve degli specchi all'avere attacchi di panico, manifestati con respiro ansimante o pesante, sudorazione, ansietà, ecc.
Mantenersi lontano degli specchi è qualcosa che non possono evitare.
Diversamente dalla maggior parte delle fobie, questa particolare paura può verificarsi soprattutto durante l’età post adolescenziale, età nella quale l’insicurezza e la bassa autostima sono dei veri e propri concimi.
In più, questa fobia non necessita di un fattore scatenante, bensì si insinua lentamente nella psiche già fragile del soggetto, il quale, giorno dopo giorno sente salire lo stato d’ansia e l’apprensione per quella determinata azione.
Teorie poco riconosciute accreditano all’eisoptrofobia alcune forme di bulimia ed anoressia compulsive ("mi guardo allo specchio, mi faccio schifo, più mi guardo allo specchio, più mi faccio schifo più digiuno e/o mangio").
Inoltre l’eisoptrofobia può trovare terreno fertile nella categoria citata in precedenza, ovvero i superstiziosi. Non è poi così raro vedere gente che si dispera dopo aver rotto uno specchio.
Come sappiamo alla base di ogni fobia vi è una problematica di fondo, che in questo caso è riferibile alla forte insicurezza, scarsa autostima e mancata accettazione del sé.
È quindi necessario rintracciare ed affrontare queste problematiche con l’aiuto di un esperto, seguendo un percorso psicoterapeutico.
Per approfondimenti:
- wikipedia.org
- fobie.org
- leganerd.com
(a cura della Dottoressa Sara D'Annibale)
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