Misofonia
La misofonia, che letteralmente significa “odio per i suoni”, è una forma di ridotta tolleranza al suono.
Si ritiene possa essere un disturbo neurologico risultante da un'esperienza negativa riguardo ad uno specifico suono, indipendentemente dal fatto che sia forte o debole.
Si differenzia dall' iperacusia, ovvero l'ipersensibilità e l'intolleranza ai suoni (talvolta ristrette a certe frequenze, più spesso estese a tutti):l’iperacusico pur avendo un udito normale, percepisce i suoni come acuti e più forti. Di conseguenza, anche rumori quotidiani o ambientali causano fastidi e, talvolta, dolori fisici.
La misofonia, invece, è specifica per un determinato suono.
Viene stabilita una connessione tra un suono neutrale e un’avversione anche aggressiva e violenta. I soggetti con questo quadro clinico, infatti, sono di solito infastiditi, e talvolta infuriati, dall'esposizione a un suono ritenuto ordinario da altre persone, come quelli generati da persone che si tagliano le unghie, si lavano i denti, che masticano, respirano, annusano, tirano su col naso, fanno schioccare le labbra e parlano, oppure da sbadigli, fischi, ticchetii, russamenti o colpi di tosse, a volte da certe consonanti o da alcuni suoni ripetitivi.
La masticazione o il respiro pesante degli altri sono i primi rumori che provocano frustrazione in chi “soffre” di misofonia.
Altri soggetti sono anche influenzati da stimoli visivi, come movimenti ripetitivi del corpo, dei piedi o delle dita e, più in generale, da movimenti che osservano con la coda dell'occhio.
I misofoni possono sviluppare un intenso stato ansioso e un comportamento evitante, che può portare a una riduzione della capacità di socializzare. Alcune persone possono provare compulsione nell'imitare quello che sentono o vedono.
Questo disturbo si manifesta generalmente nel periodo che va dall’infanzia all’adolescenza (solitamente intorno ai 13 o 14 anni) ed ha un’incidenza a livello familiare, quindi probabilmente è determinato da una componente genetica.
L’Academic Medical Center (AMC) di Amsterdam al momento è l’unico centro in Europa che sta trattando il tema come un vero e proprio disturbo medico, offrendo anche delle cure per chi vuole risolvere il problema, consistenti in una terapia in cui i pazienti imparano a disconnettere i suoni dalle emozioni negative, riprogrammando il cervello.
Tuttavia, secondo una ricerca statunitense, l’accentuata sensibilità ai rumori dei misofoni, li rende più creativi. Chi è tanto sensibile a determinati suoni mostra la capacità di concentrarsi su una vasta gamma di cose contemporaneamente, possedendo quindi maggiori capacità e potenzialità rispetto alla media.
Per approfondimenti:
- Wikipedia.org
- Urbanpost.it
(a cura della Dottoressa Sara D'Annibale)
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