Madre con demenza senile (1537023486398)
mari1881, 61
Ho mia madre 85enne all'ospedale per una operazione all'anca ma è affetta da demenza senile progressiva e il recupero è davvero difficile, come figlia ho una mia vita con interessi e attività e abito un po' lontano e non riesco a occuparmi di lei come vorrebbe un'altra figlia cioè, giornalmente.
Non ce la faccio. Mi sento però in grave colpa quasi a dover scegliere tra la mia famiglia e mia madre. Dormo poco e provo una pena infinita quando la guardo, ma non ce la faccio a seguirla, non voglio. Questo senso di colpa mi sta distruggendo l'esistenza. Avete qualche suggerimento per aiutarmi? Grazie infinite.

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Cara mari1881,
la condizione di malattia di un genitore anziano non più autosufficiente costituisce una prova dolorosa e complessa da affrontare che ha delle forti ripercussioni sull’assetto familiare e gli equilibri su cui poggia. Ne consegue l’esigenza di una ridefinizione dei ruoli all’interno della famiglia con un impatto rilevante sulla dimensione di vita individuale in cui risulta difficile conciliare impegni e responsabilità.
La sua affermazione: “Non ce la faccio”. Contrapposta a: “Mi sento però in grave colpa” racchiude il focus del problema: il dilemma nel quale da un lato non riesce ad occuparsi giornalmente di sua madre ed è nel contempo afflitta da gravi sensi di colpa.
Nel caso in cui si riesca a mediare giungendo ad un accordo con i familiari coinvolti rispetto alla condivisione delle responsabilità, risulta maggiormente possibile indirizzarsi verso un punto di conciliazione tra la dispensa di cure al genitore malato e le esigenze di vita personale. Laddove un approccio sinergico di questo tipo non fosse possibile, si potrebbe pensare di fare riferimento anche all’aiuto di una persona esterna alla famiglia al fine di evitare che le responsabilità vengano incentrate unicamente su un familiare con il conseguente sovraccarico emotivo e rischio di burnout.
In sintesi, una gestione che possa essere non solitaria ma condivisa può contribuire al mantenimento di un clima più sereno e positivo in cui si sostanziano le cure alla persona bisognosa e allo stesso tempo si possono contenere i forti aspetti di risonanza emotiva legati al proprio caro malato.
Cari auguri per un positivo superamento.
Pubblicato il 04/10/2018
A cura della Dottoressa Arianna Grazini
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