Violenze durante l'infanzia (143870)
Erika 32
Buongiorno, vi scrivo nuovamente perchè ho davvero bisogno di un consiglio. Cercherò di essere breve. Qualche anno fà, sono stata, per mia scelta, seguita da una psicologa, in seguito a ripetuti attacchi di panico (ad oggi, spero, superati). La terapia è durata circa un anno e mi è stata utile per risolvere il problema più urgente (gli attacchi di panico, appunto) ma poi, per motivi economici, ho dovuto, mio malgrado, interromperla. Durante quel periodo, è emersa la causa dei problemi che oggi mi affliggono. Mia madre, dopo il divorzio (avevo 5 anni), è diventata per anni una persona violenta. Ogni mio sbaglio, anche insignificante, scatenava reazioni incontrollabili. A volte, anche la mia sola presenza era sufficiente per suscitare tali reazioni violente. Tutta la mia infanzia e adolescenza è stata segnata dal terrore nei suoi confronti. Ora, mi ritrovo a 32 anni assolutamente incapace di affrontare il minimo ostacolo per paura di sbagliare, e ogni mio conseguente fallimento contribuisce ad abbassare la mia autostima. Ho una pessima opinione di me stessa, non mi permetto mai di essere realmente fiera di me perchè ai miei occhi sbaglio sempre, e non è facile convivere con questa pressione psicologica! Trovo alibi a tutti ma per ciò che mi riguarda non mi concedo nemmeno l'attenuante di non aver potuto (per ovvie ragioni ) costruirmi una personalità sufficientemente equilibrata. A volte, metto in dubbio perfino ciò che realmente è successo quando ero piccola (pur avendone avuto numerose conferme da terzi). Così anche se provo a rimediare ad errori o mancanze passate, non mi dò la possibilità di riscatto. Perchè sono così severa con me stessa? Il tipo di esperienze subite può aver contribuito alla creazione di un super-io così inflessibile nei miei confronti? E se sì, come posso metterlo a tacere e fare finalmente pace con me stessa? Mi scuso per la lunghezza e grazie tante x l'attenzione.
Cara Erika, il clima con cui sei cresciuta è stato sempre di tensione, di punizioni anche violente ed è possibile che hai costruito con te stessa un rapporto difficile, di non accettazione di scarsa autostima. Credo anche che su questi temi avrai lavorato in psicoterapia, sviluppando maggiore consapevolezza dei tuoi punti deboli. Da questa coscienza, occorre sviluppare maggiore fiducia in te stessa che riguardi anche le risorse che possiedi. Queste sono da valorizzare, da far crescere. Le potenzialità che abbiamo sono spesso nascoste, è necessario recuperarle, coltivarle: prendi un foglio e scrivi tutte le tue parti positive, tutti i tuoi punti forti. Così potrai scoprire di averne tanti: concentrati su questi aspetti della tua personalità e dimentica quelle che consideri mancanze. Accettarsi vuol dire anche perdonarsi di non essere perfetti. L'ottimismo è una medicina che può aiutarti. Auguri
(Risponde la Dott.re Vignati Renato)
Pubblicato in data 13/05/2010