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Matrimonio in crisi (149122 )

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 404 volte

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SmartAngel, 29

 

Gentile Dottore,
dopo ben 10 anni insieme, di cui 2 di convivenza; una anno e 5 mesi fa ci siamo sposati (è stato lui a chiedermelo!).
Fatta eccezione per una crisi avuta personalmente il 7° anno, per cui avevo preferito prendere un periodo di pausa per affrontare i miei dubbi e capire da sola cosa volevo, la nostra storia è andata avanti sempre bene, con un ottimo affiatamento e tanta voglia di stare insieme.
Certo non sono mancati alti e bassi naturali dovuti spesso alle differenze di carattere e di interessi, ma in generale sembrava una relazione equilibrata.
Abbiamo anche cercato di mantenere ognuno i propri spazi per hobby e interessi reciproci, ma forse a parte le vacanze e qualche uscita con gli amici l'unica nota negativa nel nostro menage può essere che in effetti non condividevamo niente, a parte la quotidianità.
Sono convinta che questo dettaglio sia fondamentale...
Arriviamo ad oggi: da qualche settimana, lo vedevo strano, freddo, pensieroso, nervoso e distaccato. Era anche un pò che non mi diceva "Ti amo" e non mi dimostrava particolare affetto e attenzione.
Ogni volta che cercavo di capire cos'avesse negava che ci fosse qualche problema.
Ma era evidente così, dopo tanto di cena a lume di candela e gentilezze, l'ho praticamente costretto a parlare. E mi ha detto che dall'estate, quindi da un tre mesi circa, era "in crisi", che aveva cercato di aspettare per vedere se passava, senza parlarne e sfogarsi con nessuno.
Alla mia domanda su quanto questo dipendesse da un'altra persona, risponde che non c'è nessuna. Ho chiesto se dipendesse da qualcosa che avevo fatto o detto, da miei atteggiamenti sbagliati e via dicendo, ma la sua risposta è che io non ho colpe, che semplicemente non prova più quello che provava prima, è cambiato qualcosa nei miei confronti e non sa perchè e come superarla.
Non l'avevo mai visto piangere, non con così tanta disperazione almeno. Questo mi fa pensare che infondo ci tenga ancora in qualche modo.
Per me è stato un fulmine a ciel sereno, perchè mi è sempre sembrato di essere io la più vulnerabile tra i due, affettivamente parlando.
Il suo amore per me era così saldo e trasparente che mai mi sarei aspettata una cosa simile. Ora non sappiamo cosa fare. Se continuamo a vivere sotto lo stesso tetto non credo si risolva nulla senza l'aiuto di un consulente esterno. E io non che atteggiamento tenero, d'istinto sarei affettuosa come sempre ma è logorante se c'è freddezza dall'altra parte, inoltre i suoi pochi e misurati gesti di attenzione (il bacio al mattino o quando torno a casa la sera...)mi sembrano fatti per compassione, non sentiti davvero.
Essendo passata anch'io in una fase simile, quando però ancora non convivevamo, sono convinta che la separazione momentanea (spero), per quanto terribilmente difficile e doloroso, sia la soluzione più efficace per superare questo momento e capire se ancora mi ama ed è disposto a tornare.
Ho bisogno del suo consiglio, cosa devo fare? Come mi devo comportare? Perchè non voglio perderlo, voglio lottare per noi, ma mi sento delusa, disperata e impotente.
Grazie

Gentilissima SmartAngel,,
l'analisi della situazione che presenta sembra molto lucida e ha già individuato i fattori che hanno "minato" il vostro rapporto: è bene mantenere spazi di autonomia ma è altrettanto importante avere spazi di interessi comuni da condividere, altrimenti la "quotidianità" rischia di trasformarsi in routine, va facilmente sullo sfondo.
La relazione d'amore sbiadisce quando non è nutrita e rinnovata costantemente.
Succede a volte che la paura di vedere quello non ci piace ci impedisca di accorgerci del malessere che cresce tutti i giorni sotto i nostri occhi.
Altre volte sentiamo che qualcosa non va ma abbiamo paura di entrare in conflitto o di far soffrire l'altro.
Imparare ad accorgersi in tempo dei segnali di crisi è il primo passo per imparare a gestirli insieme e il coraggio di affrontare le difficoltà che si presentano di volta in volta in una relazione diventa una competenza fondamentale per il benessere della coppia, che proprio sulle difficoltà verifica la sua solidità.
Mi sembra una buona idea rivolgersi ad un consulente esterno che vi accompagni in un percorso in cui potrete essere più consapevoli di quello che provate e quindi delle strade da scegliere. Rimettersi in gioco sia individualmente che come coppia non potrà che portare beneficio ad entrambi.

 

(Risponde la Dott.ssa Laura Bongiorno)

Pubblicato in data 20/12/2012

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