Non riesco a trovare un senso a tutto ciò (1454864391248)
Cristina, 18
Sono una ragazza di 18 anni e sono, da sempre, diversa dai miei coetanei.
Cristina, 18
Sono una ragazza di 18 anni e sono, da sempre, diversa dai miei coetanei.
È la parte più arcaica del nostro cervello a favorire nell’uomo una sessualità aggressiva e nella donna una tendenza alla sottomissione e alla paura. Ma è sempre la biologia, insieme alla cultura, che permette la costruzione dei legami d’amore.
L' empatia, cioè la capacità di identificare e comprendere le emozioni delle altre persone, coinvolge molti aspetti: alcuni riguardano i processi di pensiero complessi e sofisticati, altri interessano quelli più semplici ma essenziali.
I ricercatori Fabrizio Mafessoni e Michael Lachmann hanno cercato di spostare l'attenzione da un approccio teorico che inizi con la cooperazione ad uno che inizi con un singolo meccanismo cognitivo, sviluppando un modello utilizzato per prevedere e rispondere al comportamento degli altri, che suggerisce la "simulazione cognitiva" come origine dell'ampia gamma di risposte empiriche prese in esame, spiegando così le origini evolutive dell'empatia e di altri fenomeni a essa correlati. Dimostrano come questi meccanismi risultano vantaggiosi in ambienti complessi, consentendo ad un osservatore di utilizzare le informazioni sul proprio comportamento per interpretare quello degli altri.
Come psicologi dello sviluppo, sappiamo che i bambini iniziano a prestare attenzione alle emozioni degli altri dalla più tenera età. Essi si rendono attivamente conto delle emozioni altrui quando si prendono decisioni su come rispondere ad esse.
È possibile fare una distinzione tra empatia positiva ed empatia negativa: nel primo caso essa è la capacità del soggetto di partecipare pienamente ai sentimenti di un’altra persona, l’empatia negativa, invece, è l’incapacità del soggetto di empatizzare i sentimenti altrui, in quanto qualcosa in lui si oppone.
Anneke Buffone, ricercatore dell'Università della Pennsylvania, ha scoperto che adottare la prospettiva della persona che soffre potrebbe innescare risposte fisiologiche pericolose per la salute.
Tuttavia, la capacità dell’individuo di riflettere sul modo in cui si sente la persona che soffre, invece, può determinare una risposta positiva per la salute. L’autore ha spiegato: “Questa è la prima prova empirica che dimostra gli effetti potenzialmente dannosi del mettersi nei panni altrui”.
Buffone e i suoi collaboratori hanno condotto uno studio, basandosi su precedenti ricerche che hanno dimostrato come i comportamenti altruistici possano paradossalmente determinare effetti positivi ma anche negativi per la salute e prendendo in considerazione quei fattori responsabili dei differenti esiti.
Che cos’è l’empatia? In questo libro, Roman Krznaric ci spiega come possiamo aumentare il nostro potenziale empatico per migliorare le relazioni, stimolare la creatività, ripensare le priorità nella vita, smontare pregiudizi e risolvere conflitti a tutti i livelli, dall’ambito personale a quello politico.
Vent’anni fa, un team di scienziati dell’Università di Cambridge ha sviluppato un test sull’empatia cognitiva, denominato “Reading the Mind in the Eyes Test” (o Eyes Test), che ha rivelato che la gente può interpretare rapidamente ciò che un’altra persona pensa o prova semplicemente osservando i suoi occhi.
Inoltre, ha mostrato come alcune persone siano migliori in questo rispetto ad altre e che le donne in media ottengono punteggi migliori in questo test rispetto agli uomini.
Chi sono le persone altamente sensibili?
E le persone empatiche?
Costituiscono un'esigua minoranza oppure sono una parte consistente della nostra società?
Che definizione dareste al concetto di Intelligenza Emotiva?
“Comprendere gli esseri umani è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza.”
- Lao Tse -
Il termine Intelligenza Emotiva è stato formulato da Daniel Goleman,noto psicologo statunitense per identificare uno specifico tipo di intelligenza legato all’uso corretto delle emozioni. Secondo Goleman, questo tipo di intelligenza risulta determinante nel raggiungimento di successi personali e professionali.
La ricerca psicologica sull'empatia ha dato uno sguardo agli elementi che riguardano la situazione in cui i protagonisti sono una persona empatica e l'altra è colui con cui entra in relazione. Tuttavia esiste un terzo punto di vista che, anche se non partecipa attivamente, osserva l'evento tra l'empatizzante (colui che esprime empatia) e l'empatizzato (colui che riceve empatia), mentre chi assiste lo chiameremo l'osservatore.
In Italia negli ultimi anni troviamo i segni di un crescente malessere emozionale, soprattutto fra i giovani, come possiamo osservare con atti sempre più frequenti di violenza, soprattutto immotivata, dovuti a gravi carenze relative all'autocontrollo.
Ieri una giovane donna con cui lavoro mi ha raccontato di aver parlato con dei colleghi dell'utilità o meno di andare dallo psicologo: per mia fortuna (!!!) lei sosteneva di sì.
Non è una domanda banale, e mi sono chiesta cosa avrei risposto.
Siamo biologicamente programmati per l'imitazione, a tal punto che le manifestazioni emotive (espressioni facciali, gesti e posizioni assunte dal corpo) di altre persone ci sintonizzano con i loro sentimenti. Tale meccanismo biologico è regolato dal sistema dei neuroni specchio presenti nel nostro cervello.
Questo libro nasce da un incontro di un'intera giornata tra l'autore e un gruppo di collaboratori, allievi ed ex-allievi de Il Ruolo Terapeutico .
Edizioni Psiconline, Casa Editrice da anni specializzata in psicologia, psicoterapia e scienze umane, ha da poco pubblicato il nuovo volume di Ilaria Zeppi, psicologa e psicoterapeuta, dal titolo "Strategie di relazione con l'utente psichiatrico" nella collana Strumenti, espressamente dedicata a chi opera professionalmente nel campo della psicologia.
L'obiettivo del volume non è quello di illustrare la metodologia operativa nel contesto psichiatrico né quella di sostenere un modello di intervento in riabilitazione: il testo disvela piuttosto il segreto di un'ottimale riuscita del progetto terapeutico-riabilitativo quale funzione della relazione umana ed empatica tra utenza ed operatori.
L'empatia, cioè la capacità di identificare e comprendere le emozioni delle altre persone, coinvolge molti aspetti: alcuni riguardano i processi di pensiero complessi e sofisticati, altri interessano quelli più semplici ma essenziali.
Questi ultimi includono l'attenzione congiunta, che viene scaturita da un contatto visivo che si instaura tra due o più individui e permette loro di orientarsi su uno stesso oggetto, e la mimica facciale, cioè la tendenza a riprodurre sul proprio volto le espressioni emozionali viste sugli altri.
Scoperte più recenti hanno rivelato che gli individui mostrano un aumento del comportamento pro – sociale quando esposti a situazioni stressanti.
L’indagine condotta da Claus Lamm e collaboratori, presso l’Università di Vienna, si è posta l’obiettivo di far luce sui processi neurali alla base di questi comportamenti.
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