problemi generici (1495061422435)
Michele076, 41
Soffro di continuo di ansia che mi debilita totalmente, tanto da non farmi nemmeno uscire di casa dalla paura. Ho sempre piu terrore, quando sono fuori vivo in un modo che non mi piace anche in casa.
Vivo ancora con mia madre che sta male e malata e vedova e sono senza lavoro perchè preferisco starle vicino, anche se a volte mi fa saltare i nervi. Non so che fare. Mi sento chiuso in una palla dalla quale non riesco ad uscire.
Non ho quasi piu rapporti con altre persone, se non per lavoro, sono un elettrotecnico, ho troppa paura di fallire in tutto, vorei fare molto di piu ma non ce la faccio, non so quasi piu come comportarmi. Addirittura ultimamente perdo le parole anche se so al 100 per 100 cosa voglio dire e lo so ma perdo le parole con cui spiegarlo o i termini con i quali rendere l idea o gli esempi ai quali si riferirebbero delle analogie nelle spiegazioni
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Caro Michele,
nella breve descrizione che fa di se stesso che rimanda in modo forte ed incisivo il suo attuale stato di ansia e di disagio, mancano molte informazioni
utili per poter fare dei necessari approfondimenti.
Da quanto tempo ha iniziato a soffrire del disturbo di ansia, se riesce a collegare la sua insorgenza a situazioni specifiche o eventi che sono accaduti, quando il livello di ansia è diventato tale da compromettere la sua vita lavorativa e sociale, se nella sua quotidianità è solo nella gestione e cura di sua madre oppure se può fare conto e condividere gli impegni anche con altre persone del suo nucleo familiare.
La condivisione delle responsabilità in presenza di un familiare malato rappresenta una risorsa molto importante per poter alleggerire il proprio bagaglio interno e poter disporre di spazi individuali in cui ricaricare le proprie batterie, ritrovando nel contempo le energie necessarie per fornire un sostegno più efficace e trasmettere maggiore positività alla persona malata.
Afferma di sentirsi chiuso all’interno di una “palla dalla quale non riesce ad uscire”, però vorrebbe uscirne. Questa sua volontà di uscirne è una risorsa fondamentale di cui dispone e potrebbe costituire il punto di partenza per intraprendere un percorso che la accompagni gradualmente verso l’esterno, iniziando così a scalfire la “palla” da cui si sente avvolto.
Scrivendo questa lettera lei ha già iniziato a compiere un’azione importante per se stesso comunicando all’esterno il suo stato di disagio. Ora si tratta di proseguire su questa strada che le consiglio di percorrere con il sostegno di uno psicologo. Può fare riferimento ai professionisti iscritti all’Albo della sua regione di appartenenza, molti offrono anche l’opportunità di un primo colloquio gratuito, ha così l’opportunità di scegliere senza impegno lo psicologo con il quale si sente maggiormente in sintonia.
Cari auguri e se lo riterrà utile ci riscriva per ulteriori approfondimenti.
A cura della Dottoressa Arianna Grazzini
Pubblicato in data 22/05/2017
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