Paura di perdere mia madre (1506531733525)
LUIGI, 23
Salve,
negli ultimi tempi c'è un pensiero che mi assale spesso:la paura di perdere mia madre a seguito di una grave malattia.
Mia madre per fortuna ad oggi sta bene,ma è un pensiero che mi assale sempre di più.
Vedo la vita buia,cupa eppure in compagnia sono allegro,invece non appena torno a casa mi assale quella che per me è una depressione.
Mi sta succedendo nell'ultimo mese,penso solo alle varie malattie,e questo non mi fa vivere piu bene come una volta. Non so davvero cosa fare,questo problema purtroppo non mi fa nemmeno concentrare con lo studio.
Sto pensando di andare anche da uno psicologo,ma non avendo tante possibilità economiche mi astengo nel fare questo passo.

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Salve Luigi,
dalla sua richiesta di aiuto emerge che gli ambienti fisici in cui si trova riescono a condizionare molto il suo umore.
Questo è un fenomeno abbastanza usuale, tutti cambiamo atteggiamento a seconda se siamo in un luogo di culto o ad un concerto!
Quello che non risulta facilmente sopportabile è vivere male la propria abitazione. La casa è sinonimo di protezione, calore, sicurezza, benessere, mentre Lei racconta che non riesce a sentire questi aspetti quando è in questo luogo.
Probabilmente questo è il luogo dove più spesso incontra sua madre, la persona di cui è maggiormente preoccupato oltre a sé stesso.
E' come se le sue antenne percepissero l'umore depresso che si respira in casa e tramite Lei venisse espresso. Quindi la sua visione negativa che sta riscontrando recentemente non appartiene solo a Lei, ma probabilmente è l'espressione di un malessere familiare più diffuso.
Sono avvenuti degli eventi specifici che hanno causato questo abbassamento dell'umore di tutta la famiglia? Pensandoci a cosa può ricollegarli?
Mantenere comunque sana una parte di sé, quando esce, quando sta con gli amici, è un aspetto essenziale, perché delimita l'aspetto di sofferenza e conserva le risorse per poter affrontare questo particolare momento.
Pensare ad un aiuto professionale esterno è sicuramente una buona strategia per cercare di diminuire o risolvere il disagio provato. Dimostra così sufficiente maturità al punto di rendersi conto che probabilmente solo con le proprie forze non è possibile andare avanti.
E' forse questa stessa maturità che la spinge a farsi carico delle problematiche dell'intera famiglia, sentendo così su di sé tutto il clima familiare...
Attenzione, questo non significa però diventare meno maturi, perché non è così che si porrebbe rimedio alla problematica, bensì sarebbe opportuno non addossarsi tutto il peso ma dividerlo equamente per tutti i componenti della famiglia.
Lei ha il grande onere e anche l'onore di aver individuato l'esistenza di un disagio diffuso, ma non può avere l'incarico di risolverlo per tutti, c'è bisogno di tutti.
Al contrario di quello che Lei ipotizzava tramite un percorso psicologico individuale, che da solo non può permettersi, il percorso che sentirei di consigliarLe invece è una terapia familiare che probabilmente, ognuno contribuendo a seconda delle sue possibilità, insieme diverrebbe possibile attuare.
Cordialmente
Pubblicato in data 04/10/2017
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