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Rapporto di coppia (080032)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 457 volte

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Cristina, 28 anni

Gentile Dottore, le scrivo per esporre il seguente problema : da 2 anni frequento un ragazzo all'inizio subito dopo pochi mesi parlava di convivenza ma dopo circa un anno quando anch'io mi ritenevo pronta a questo passo lui ha frenato (bloccato) il suo entusiasmo dicendo che " che la situazione vitale della mia famiglia non mi permetteva di avere immagini al futuro chiare ma non per questo non avevo intenzione di stare insieme a te...tu parli di chiarezza? a me? io credo di essere stato sempre molto chiaro...ti ho sempre detto che volevo stare insieme a te, a prescindere dalla mia situazione familiare, situazione che non posso ignorare e che mi impedisce di dire con certezza che andremo a vivere insieme il giorno x o y...non è vero? mi sto inventando tutto?...sai dov'è il problema? e nel modo che immaginiamo di stare insieme.Tu lo vedi in una casa, con una famiglia nostra....io lo vedo e basta, perchè il resto, vista la situazione, non lo posso dare per certo.

Io te l'ho sempre detto, a me interessa stare con te, il resto viene poi, dettato anche (e sopratutto) dalle situazioni che la vita ci avrebbe presentato di volta in volta..."
La sua situazione è che andò via di casa a 18 anni e ha avuto due convivenze ma da 8 anni dopo la morte del padre è tornato a casa con la madre malata (ma anche brava a fare la vittima) e la sorella (menefreghista nei confronti della famiglia).

Il mio dubbio è un uomo così avrà mai modo di farsi una famiglia tutta sua....magari insieme a me...?!

Attendo fiduciosa una sua cortese risposta.

 


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Cara Cristina: l'essenziale c'é, lui vuole stare con te. Poi quanto ad abitare insieme le circostanze si sono messe contro, ma possono cambiare. Il ricatto affettivo della suocera é molto potente nel causare in lui sensi di colpa , ma potresti pazientemente fargli assumere la responsabilità della propria vita liberandosi dal ricatto affettivo e garantendo comunque una vicinanza affettiva filiale quale sua madre necessita. Sei abile a "decolpevolizzare" e far assumere in prima persona la responsabilità della prorpia vita? Puoi provarci!

 


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Tags: convivenza coppia

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