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I blog di Psiconline

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Parliamo di Psicologia insieme ai nostri amici online...

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LE CONSEGUENZE DI QUANDO LA FAMIGLIA NON È UN NIDO SICURO

LE CONSEGUENZE DI QUANDO LA FAMIGLIA NON e UN NIDO SICURO

I danni che la violenza assistita provoca sono (…) un problema culturale: una cultura diffusa che vuole preservare, sempre e comunque, la figura del padre, nel desiderio di conservare un’idea presepiale di famiglia stereotipata dove, sempre e comunque, le figure genitoriali vanno preservate, e che ha la vista corta perché questi bambini manifesteranno con buona probabilità, non solo difficoltà nel presente, sia con gli adulti che col gruppo dei pari, ma anche nel futuro, inficiando le proprie relazione affettive adulte

(Concetta Gentili)1

Continuando il discorso del post precedente mi soffermo ora su cosa succede alle bambine e ai bambini quando in case sperimentano situazioni di violenza, assistita o subita e quali possono essere le conseguenze nelle loro relazioni successive, che possono ripercuotersi lungo l’arco di tutta la loro vita.

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Quando la famiglia non è un nido sicuro

Quando la famiglia non e un nido sicuro

La cura, il dialogo, l’affettività sono tratti distintivi di un buon ambiente familiare.
Purtroppo, però a volte questo equilibrio viene a mancare e le famiglie si trasformano in luoghi insicuri
dove i comportamenti violenti agiti dagli uomini nei confronti di madri e figli
compromettono la salute fisica e mentale di entrambi.
(Save the Children)

 

Riprendo la mia attività con il blog con una piccola riflessione su quanto sta succedendo in Italia in questi giorni.

Di fronte al 109° femminicidio del 2023 mentre c'è un bombardamento mediatico sull'educazione emozionale e/o sentimentale e su questo vorrei soffermarmi per fare qualche considerazione.

Nei dibattiti televisivi in questi giorni si è puntato il dito contro le due istituzioni educative cardine: la famiglia e la scuola.

La famiglia, come prima agenzia educativa, dovrebbe essere il nido, il posto sicuro dove i bambini possano respirare affetto e rispetto. Ciò che caratterizza un ambiente familiare sano è la presenza di cure, comunicazione e affettività.

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Lo stato dell’Arte: Psicoanalisi, Arte e inclusione sociale

Lo stato dellarte Atti Convegno Internazionale

Se combiniamo le tecniche psicologiche con i processi creativi inerenti l’arte avremo uno strumento di intervento psicologico e sociale di grande impatto: “Lo stato dell’Arte”.
Il meeting si è posto pone alcuni quesiti:

  • Cosa ci aspettiamo dall’applicazione dell’arte nella clinica, quali sono benefici?
  • Quali sono i meccanismi psichici che creano benessere tramite l’arte?

I coordinatori di ogni tavola rotonda hanno posto tali quesiti agli psicoanalisti delle diverse società che hanno partecipato

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Strategie utilizzate nell’apprendimento. 2° passo: Fase di rilevazione

strategie utilizzate nell'apprendimento

Se sono consapevole di come faccio quello che faccio,
posso migliorare il mio approccio allo studio!

Dopo la pausa relativa al ruolo della scuola in epoca di post-covid continuiamo il nostro excursus sulle strategie che possono migliorare l’approccio allo studio e, quindi, la motivazione all’apprendimento con ricaduta sull’autostima.

Uno dei bisogni più frequentemente presentati dagli alunni è la difficoltà di studiare con un metodo efficace.

Uno dei problemi che gli insegnanti riscontrano molto spesso negli alunni è quello della difficoltà di studiare in modo incisivo, motivante e nel modo meno dispendioso possibile.

Queste due posizioni che sembrano contrapposte non tengono conto tuttavia dei processi emotivi che sottendono il processo di apprendimento, che può fungere da motore o da freno per lo sviluppo. L’apprendimento, infatti, si pone come risultato di un’equazione simbolica tra contenuti disciplinari e dimensioni inconsce che, sebbene inconsapevoli, sono comunque presenti e influenzano il processo di apprendimento. (Mansione, I.I., Improta, A. e Zac, D., 2020)

Molti studenti sembrano non riuscire a imparare non tanto perché privi delle necessarie capacità cognitive di base, quanto perché un contenuto può essere collegato inconsapevolmente a qualcosa di perturbante e questo fa sì che assumano un atteggiamento difensivo o oppositivo nei confronti dell’apprendimento. Un lavoro volto alla registrazione delle emozioni e alla comprensione può modificare tale atteggiamento e far acquisire un metodo di studio flessibile con cui affrontare i diversi compiti che la scuola richiede e tale situazione è tanto più incisiva in alunni con D.S.A.

A partire dalla registrazione di quali emozioni mi provoca questo o quell’argomento e riflettere con la guida di uno psicologo e/o di un docente formato sulle diverse strategie di studio, favorisce la memorizzazione e l’elaborazione, e tali competenze sono importantissime anche nell’ottica del lifelong learning. Un processo di autoriflessione sul fenomeno conoscitivo, su cosa e come stiamo imparando e su quali sono le motivazioni che ci spingono a imparare possono rendere consapevoli dei processi che di solito sono automatici, rendendoli di fatto più produttivi. In pratica bisogna stimolare i ragazzi a controllare come lavora la mente: “Perché pensi che il compito sia difficile?”, “Perché hai rinunciato a farlo?”, “Perché hai fatto proprio così?”. Queste sono riflessioni che se approfondite pienamente possono aiutare il bambino/ragazzo a mettere in gioco delle strategie. Insomma grazie a questo controllo i bambini/ragazzi con difficoltà di apprendimento (e non solo questi) capiscono che non capiscono e/o perché non capiscono. Imparano a rendersi conto di quanto un testo è difficile e imparano ad analizzare cosa è difficile. (Lagreca, I., 2018)

In virtù di ciò la nostra proposta formativa sta nel supportare tali studenti andando a focalizzare l’attenzione sull’organizzazione delle strategie utilizzate nelle diverse discipline scolastiche, considerando che la modalità di studio è strettamente soggettiva, ed esserne consapevoli può incidere sia sulla soddisfazione, sia sul rendimento.

La scheda proposta in allegato rappresenta il seguito di quanto presentato nel post Consapevolezza organizzativa per ottimizzare l’apprendimento e rappresenta solo il medium, il mezzo per avviare la riflessione degli studenti, a cui seguirà una discussione guidata, cuore dell’intervento per focalizzarsi sugli aspetti soggettivi e personalizzati per valorizzare l’unicità di ciascuno studente. Infatti come al solito l’attività sarà seguita dalla Scheda di autovalutazione.

Allegati (in italiano e spagnolo):

 

 

Estrategias utilizadas en el aprendizaje.
Paso 2: Fase de detección
1

Si soy consciente de cómo hago lo que hago,
Puedo mejorar mi forma de estudiar.

Tras la pausa sobre el rol de la escuela en la era postcovid, continuamos nuestra excursion sobre las estrategias que pueden mejorar el acercamiento al estudio y, por tanto, la motivación para aprender con un impacto en la autoestima.

Una de las necesidades que más frecuentemente presentan los alumnos es la dificultad para estudiar con un método eficaz.

Uno de los problemas que los profesores encuentran muy a menudo en los alumnos es el de la dificultad para estudiar de forma incisiva, motivadora y lo menos costosa posible.

Sin embargo, estas dos posturas aparentemente opuestas no tienen en cuenta los procesos emocionales subyacentes al proceso de aprendizaje, que pueden actuar como motor o freno del desarrollo. El aprendizaje, de hecho, es el resultado de una ecuación simbólica entre el contenido disciplinario y las dimensiones inconscientes que, aunque inconscientes, están sin embargo presentes e influyen en el proceso de aprendizaje. (Mansione, I.I., Improta, A. y Zac, D., 2020)

Muchos alumnos parecen fracasar en el aprendizaje no tanto porque carezcan de las habilidades cognitivas básicas necesarias, sino porque un contenido puede estar inconscientemente relacionado con algo perturbador y esto les hace adoptar una actitud defensiva o de oposición al aprendizaje. Un trabajo dirigido al registro de las emociones y a la comprensión puede cambiar esta actitud y conducir a la adquisición de un método de estudio flexible con el que abordar las diversas tareas que exige la escuela, y esto es aún más incisivo en los alumnos con TEA.

Registrar qué emociones me provoca tal o cual tema y reflexionar con la orientación de un psicólogo y/o un profesor formado sobre las diferentes estrategias de estudio, favorece la memorización y el procesamiento, y estas habilidades también son muy importantes en la perspectiva del aprendizaje permanente. Un proceso de autorreflexión sobre el fenómeno cognitivo, sobre qué y cómo estamos aprendiendo y sobre qué nos motiva a aprender puede hacernos conscientes de procesos que suelen ser automáticos, haciéndolos en realidad más productivos. En síntesis, es necesario estimular a los alumnos para que vean cómo funciona la mente: "¿Por qué crees que la tarea es difícil?", "¿Por qué dejaste de hacerla?", "¿Por qué la hiciste de este modo?". Son pensamientos que, si se exploran a fondo, pueden ayudar al niño/joven a poner en marcha estrategias. En resumen, gracias a este control, los niños/jóvenes con dificultades de aprendizaje (y no sólo éstos) entienden que no entienden y/o por qué no entienden. Aprenden a darse cuenta de la dificultad de un texto y aprenden a analizar lo que es difícil. (Lagreca, I., 2018).

En virtud de esto, nuestra propuesta formativa es apoyar a dichos alumnos centrándonos en la organización de las estrategias utilizadas en las distintas disciplinas escolares, considerando que la modalidad de estudio es estrictamente subjetiva, y ser consciente de ello puede afectar tanto a la satisfacción como al rendimiento.

La ficha propuesta en el apéndice es una continuación de lo presentado en el post Conciencia organizativa para optimizar el aprendizaje y representa sólo el puente, el medio para iniciar la reflexión de los alumnos, a la que seguirá un debate guiado, el corazón de la intervención, para centrarse en los aspectos subjetivos y personalizados con el fin de potenciar la singularidad de cada alumno. De hecho, como es habitual, la actividad irá seguida del formulario de autoevaluación.

Anexos (en italiano y español):

 

 

Bibliografia

Canale YouTube: EDUCREANDO© BINAZIONALE Modello Argentina-Italia

Facebook: Modello Educreando Binazionale - Programa Educreando Binacional

Improta, A. (2022). Un bisogno urgente: costruire contesti di speranza. 10/12/2022 en italiano y español.

Improta, A. (2022). Consapevolezza organizzativa per ottimizzare l’apprendimento. 26/10/2022 (con materiali operativi direttamente utilizzabili, in italiano e spagnolo - Conciencia organizativa para optimizar el aprendizaje con material operativo directamente utilizable, en italiano y español).

Improta, A. (2022). Autoconoscenza e autoaccettazione per motivare all’apprendimento. 28/03/2022 (con materiali operativi direttamente utilizzabili, in italiano e spagnolo - con material operativo directamente utilizable, en italiano y español). Traducción al castellano

Improta, A. (2022). Consapevolezza metacognitiva e strategie di apprendimento. Blog Psicologi a scuola. Post del 4 febbraio 2022. Traducción al castellano

Improta, A. (2022). Fase preliminare: cosa penso di me. 28/02/2022 (con materiali operativi direttamente utilizzabili) Traducción al castellano. Agregados: con material operativo directamente utilizable, en castellano.

Improta, A. (1994 – 2021). Consapevolezza metacognitiva e strategie di apprendimento. Pacchetto operativo sperimentato presso la S.M.S. “A. Custra” di Cercola (NA) e I.C. 1° Don Bosco Melloni di Portici (NA).

Lagreca, I. (2018). La metacognizione. In Edscuola-Educazione&Scuola©

Mansione, I.I., Improta, A. e Zac, D., (2020). Emozionario per la Dad. Isolamento Sociale e Approccio Soggettivo. Guida per Insegnanti, Psicologi e Genitori. A cura di Improta, A. & Mansione, I.I. in Italiano e Spagnolo. Con scritti di: Agustina Achille, Santiago Carballo - Stella Demergasso - Maria di Tuoro – Rossana Irmici Lucio Leiva Stevan - Nancy Raquel López - María Vanesa Mussi Manzor - Carmela Merone Anabela Piccone - Maria Carmela Raiola – Carla Raschia - Damián Pablo Rafael Rivero Emanuele Sabatino - Anna Maria Salzano - Maria Scala – Angela Sepe - Juan Pablo Temelini - Marcelo Valerga – Marta Viola - Diana Zac – Liliana Haydée Zuntini. Psiconline editore. Francavilla al mare (CH). 2020.

1 Traducción de Carla Raschia, Directora y profesora de la Scuola d’Italiano Leonardo da Vinci de Lobos, provincia de Buenos Aires. Profesora de italiano, segunda lengua extranjera en el profesorado de inglés del ISFD y T Nº 43 de Lobos.

Co-coordinadora del programa Educreando© Binacional. Vice presidente de la Sociedad Italiana de Lobos

 

 

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Un bisogno urgente: costruire contesti di speranza

Un bisogno urgente costruire contesti di speranza

Quando insegnare è un’arte,
apprendere è un piacere
(Benito Quinquela Martin)

Il presente post rappresenta un’interruzione del lavoro sulla consapevolezza metacognitiva e il metodo di studio e nasce, come dice il titolo, da un’urgenza: uno sguardo sull’età adolescenziale in epoca post-pandemica. All’interno del Modello Educreando© Binazionale, partendo da una riflessione comune tra l’equipe argentina (coordinata dalle carissime Isabel Mansione e Diana Zac) e quella italiana (coordinata da me e Anna Maria Salzano, con la collaborazione Accademia di Accademia Imago1 di Napoli), ci siamo più volte confrontati sulla situazione adolescenziale post-pandemica, individuando un fenomeno comune in entrambi i paesi: è come se i nostri adolescenti si trovassero in bilico tra aggressività e desiderio di essere soli.

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