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Ricerche e Contributi

Conoscere i farmaci: le benzodiazepine

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Le benzodiazepine rappresentano una classe di farmaci psicoattivi utilizzati per trattare alcune condizioni come ansia e insonnia.

Conoscere i farmaci le benzodiazepineLe benzodiazepine sono uno dei farmaci maggiormente prescritti negli Stati Uniti, in particolare tra i pazienti più anziani. La loro azione favorisce una riduzione dell'ansia, delle convulsioni, rilassamento muscolare e inducono il sonno.

Eating Disorder Voice: la voce interiore di chi soffre di disturbi alimentari

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Un nuovo studio, condotta da Matthew Pugh, Psicologo clinico presso il Vincent Square Eating Disorder Service di Londra, esplora l'associazione tra la presenza di una “voce” relativa al disturbo alimentare ed esperienze traumatiche infantili.

Eating Disorder Voice la voce interiore di chi soffre di disturbi alimentariI risultati dello studio, pubblicato su Child Abuse & Neglect, indicano che l'abuso emotivo nell'infanzia è associato all'esperienza di una voce correlata ad un disturbo alimentare interno, e che la dissociazione media tale relazione.

Funzionamento cognitivo in soggetti con esperienze psicotiche

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Recenti ricerche suggeriscono che le persone che presentano esperienze psicotiche, ma nessuna diagnosi di malattia psicotica, presentano un'alterazione del funzionamento cognitivo rispetto a persone che non vivono le stesse esperienze.

Funzionamento cognitivo in soggetti con esperienze psicoticheUna sostanziale minoranza della popolazione generale, circa il 6%, sperimenta esperienze psicotiche subcliniche, riferisce la ricercatrice del King's College di Londra, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry.

Il "potere" nella relazione terapeutica

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Nonostante si possa pensare che vi sia uno squilibrio di potere all'interno della relazione terapeutica, in realtà lo psicoterapeuta non esercita un maggiore potere nei confronti del paziente, in quanto sono due persone che, con abilità diverse, collaborano per raggiungere insieme degli obiettivi terapeutici.

il potere nella relazione terapeuticaQuanto seguirà all'interno del presente articolo può applicarsi a tutti quegli adulti che si trovano all'interno di un relazione psicoterapeutica. Per motivi evidenti, questo non può essere applicato ai minori.

Molti adulti in terapia offrono e “concedono” apparentemente un grande potere ai propri terapeuti; ciò spesso determina una percezione de potere differente all'interno della relazione, così che il terapeuta sembri possedere un maggior potere e controllo rispetto al paziente.

Disfunzioni sessuali dopo la sospensione di antidepressivi SSRI

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L'11 giugno 2019 l'European Medicines Agency (EMA) ha formalmente dichiarato di riconoscere la disfunzione sessuale post-SSRI (Post-SSRI Sexual Dysfunction, PSSD) come una condizione medica che può sussistere successivamente alla sospensione degli antidepressivi SSRI e SNRI.

Disfunzioni sessuali dopo la sospensione di antidepressivi SSRIDopo una lunga revisione sull'argomento, il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee) ha stabilito che la “disfunzione sessuale, che è nota per il trattamento con SSRI e SNRI, che di solito si risolve dopo l'interruzione del trattamento, può essere di lunga durata in alcuni pazienti, anche dopo l'interruzione del trattamento”.

Considerazioni teoriche sulla violenza domestica

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In letteratura sono presenti diverse teorie sulle cause sottostanti l'abuso e la violenza domestica. Queste includono teorie psicologiche che considerano i tratti della personalità e le caratteristiche mentali del reo, così come teorie sociali che considerano fattori esterni presenti nell'ambiente, come lo stress, l'apprendimento sociale e l'abuso di alcool e droghe.

Considerazioni teoriche sulla violenza domesticaLe teorie psicologiche si concentrano sui tratti della personalità e sulle caratteristiche mentali dell'abusante. Secondo questo approccio teorico, le caratteristiche associate agli individui che abusano dei loro partner includono bassa autostima, isolamento, tratti manipolativi e desiderio di potere e controllo (Suman Kakar, 1998).

La relazione gene-ambiente nell'evoluzione della schizofrenia

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Fra gli scienziati è in corso un importante dibattito sui nuovi modelli che esaminano il ruolo combinato dei geni e dell'ambiente nell'evoluzione della schizofrenia.

La relazione gene ambiente nell'evoluzione della schizofreniaSecondo gli esperti, l'incidenza dei disturbi psicotici varia notevolmente tra luoghi e gruppi demografici, così come i sintomi, il decorso e la risposta al trattamento tra gli individui.

La resilienza e i concreti indizi sulle sue basi neurobiologiche

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Gregory E. Miller e i suoi collaboratori in un nuovo studio di neuroimaging pubblicato sulla rivista PNAS hanno ipotizzato che la connettività della rete esecutiva centrale fronto-parietale del cervello (CEN) può offrire un contributo alla comprensione delle basi neurobiologiche della resilienza.

la resilienza e i concreti indizi sulle sue basi neurobiologiche

Vi è una notevole variabilità nel modo in cui le persone rispondono ai principali fattori di stress. Alcuni rimangono sani, mentre altri si deteriorano. Poco si sa delle reti cerebrali che sono coinvolte nel modellare questi diversi risultati.

Nelle sedute di psicoterapia l'umorismo apporta concreti contributi positivi

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Una ricerca, pubblicata su “The American Journal of Psychotherapy”, sostiene l'ipotesi che l'umorismo all'interno delle sedute di psicoterapia possa contribuire a migliori risultati in termini di salute mentale dei pazienti.

Nelle sedute di psicoterapia lumorismo apporta concreti contributi positiv

Una delle componenti fondamentali della relazione umana è l'umorismo e la capacità di sorridere o di ridere di sé stessi e degli altri. Anche nella relazione terapeutica potrebbe rintracciarsi un miglioramento della relazione e quindi una migliore eficacia del trattamento e della salute mentale dei pazienti. E' quanto sostiene una ricerca pubblicata su “The American Journal of Psychotherapy” e condotta in Belgio da Christophe Panichelli e i suoi collaboratori.

Disturbo bipolare e disturbo del comportamento alimentare. Ipotesi di comorbidità

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Una revisione della letteratura su Comorbidità, efficacia terapeutica, terapia farmacologica e psicoterapia in pazienti affetti da Disturbo bipolare e disturbo del comportamento alimentare

Disturbo bipolare e disturbo del comportamento alimentare. Ipotesi di comorbiditàAll’interno del presente articolo verrà presentata una revisione della letteratura in cui sono stati analizzati tutti gli articoli che indagano la comorbidità tra il disturbo bipolare e il disturbo del comportamento alimentare, senza tralasciare l’efficacia dei diversi trattamenti, farmacologici e psicoterapeutici associati a tali disturbi.,

E’ importante sottolineare che il termine comorbidità fa riferimento alla presenza e/o coesistenza di due o più problemi medici nello stesso paziente.

catinoni sintetici

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I catinoni sintetici rappresentano attualmente il secondo gruppo più grande di sostanze monitorate dall'European Monitoring Centre of Drug and Drug Addiction (EMCDDA).

catinoni sintetici

Nel 2011 circa i due terzi delle nuove "designer drugs" segnalate dall'EMCDDA erano rappresentate dai catinoni sintetici, analoghi strutturali del catinone, alcaloide di origine naturale presente nelle foglie della pianta Catha edulis o Khat. Sono strettamente legati alla famiglia delle fenetilamine: si tratta principalmente di sostanze che imitano gli effetti psicoattivi dei catinoni naturali presenti appunto nella pianta Khat.

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